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Tutto è pronto per il MUMA, Museo della Maiolica di Laterza!

Non più solo Londra, Limoges, Berlino, San Pietroburgo o Vienna: la maiolica laertina finalmente torna lì dove è stata concepita e creata. Con l’anteprima della mostra La ceramica di Laterza nella collezione Tondolo apre i battenti martedì 1 dicembre alle ore 18:00 il MUMA, il Museo della Maiolica di Laterza che trova spazio nelle eleganti sale di Palazzo Marchesale.

“Si è trattato di un percorso complesso – spiega il primo cittadino Gianfranco Lopane – che ci ha visti impegnati sin dall’insediamento di questa amministrazione per ridare dignità alla nostra storia e per recuperare un patrimonio storico e culturale che caratterizza la nostra identità”.

Palazzo Marchesale, che sino ad oggi è stato laboratorio dal grande fermento soprattutto per i tanti giovani della cittadina in provincia di Taranto, quell’antica dimora nobiliare – recuperata attraverso un progetto modulare di riqualificazione realizzato con Fondi Regionali pari a circa 800mila Euro (PO FESR 2007/2013 Asse IV – Linea 4.2.1.) – assume così la forma e la dimensione di un vero e proprio contenitore culturale e artistico che offrirà lo spazio all’antica arte figulina finora esposta in noti musei nazionali ed esteri.

Interprete del ritrovato amore della comunità laertina per la sua ceramica, l’amministrazione comunale, che si è impegnata ad intercettare gli strumenti finanziari utili per restituire alla città la sua identità artistica. “Il MUMA, Museo della Maiolica di Laterza, prosegue il sindaco Lopane – è anzitutto il luogo che abbiamo inteso donare alla nostra comunità affinché possa coltivare la memoria dell’arte maiolica passata, quella che ha reso grande il nome di Laterza nel mondo. Una memoria che vogliamo sia viva e vitale”.

Saranno oltre 150 le ceramiche esposte in anteprima e appartenenti alla prestigiosa collezione privata di Riccardo Tondolo, l’imprenditore barese che, cogliendo la volontà istituzionale di riportare al centro della vita culturale di Laterza la tradizione della lavorazione della ceramica, non ha esitato a prestare a lungo termine la sua collezione.

www.mumalaterza.it

Scarica il manifesto >

Nasce l’Associazione Tedesca Città della Ceramica!

Sabato 21 novembre 2015 è nata ufficialmente l’Associazione Tedesca Città della Ceramica (o German Association, ovvero AgCC): la quinta in Europa, che va ad aggiungersi alle associazioni “sorelle” in Itaia, Francia, Spagna e Romania!

Nella città di Mettlach, nei pressi del confine con Francia e Lussemburgo, presso il Castello di Saareck, sede di una delle più importanti aziende di porcellana mondiale, la “Villeroy & Boch”, i rappresentanti di otto città tedesche (Brachttal, Duingen, Hoehr-Grenzhausen, Kellinghusen, Landshut, Mettlach, Römhild e Siershahn) hanno fondato l’associazione, eleggendo Presidente all’unanimità il Sindaco di Hoehr-Grenzhausen Michael Thiesen, il quale a Faenza, durante il convegno internazionale tenutosi ad Argillà 2014, si era pubblicamente impegnato per portare a termine l’operazione, mantenendo con teutonica puntualità la promessa.

Le città tedesche socie di AgCC dovrebbero diventare 15 entro pochi mesi, avendo dichiarato il proprio interesse ulteriori città di grande importanza, come Velten, Rheinberg, Diessen, Selb e Meissen, la città europea dove all’inizio del XVIII secolo iniziò la prima produzione di porcellana europea, dopo che il “segreto industriale” della composizione a base di caolino sfuggì ai cinesi che fino allora l’avevano gelosamente protetto.

“L’evento ci riempie di orgoglio e gioia”, ha dichiarato il Presidente di AiCC, il Senatore Stefano Collina, “in quanto dimostra quanto stimata ed apprezzata sia stata la strategia e la linea di condotta che abbiamo sempre tenuto anche in un paese come la Germania, di eccezionale tradizione ceramica e di indubbia forza economica e organizzativa“.

A tenere a battesimo l’AgCC è stato Giuseppe Olmeti, direttore di AiCC e del Gruppo Europeo AEuCC. “Si tratta di un consolidamento importante in prospettiva per l’AEuCC“, dichiara Olmeti, “che comunque non ha intenzione di fermarsi: sono infatti in procinto di avviarsi associazioni analoghe in Polonia e Repubblica Ceca, mentre molto interessate sono numerose città in Slovenia, Ungheria e Portogallo. AEuCC è una rete che oggi raccoglie 120 città e potrebbe entro l’anno prossimo superare le 150”.

Stefano Collina riconfermato Presidente di AiCC

Nel corso dell’assemblea dei soci di AiCC – Associazione Italiana Città della Ceramica, svoltasi a Roma il 12 novembre 2015 presso l’Istituto Luigi Sturzo, il Senatore faentino Stefano Collina è stato riconfermato, all’unanimità, nella carica di Presidente, ruolo che ricopre dal 2001.

“Quando ho accettato per la prima volta la nomina a Presidente di AiCC- commenta il Sen. Collina -non pensavo che il movimento delle città italiane e poi europee della ceramica avrebbe raggiunto un livello di così grande intensità e valore. La mia disponibilità per il futuro è piena, e ringrazio naturalmente tutti i consiglieri delle città socie di AiCC per questa dimostrazione di stima e di fiducia”.
“La mia idea – dichiara Collina – è quella di continuare a dare massimo spazio alle esigenze e alla partecipazione delle città socie, perchè la base di AiCC sono i territori e tutti gli attori (ceramisti, operatori, amministratori, etc.) che qui sono attivi quotidianamente: è grazie a questo impegno comune che siamo arrivati lontano e che nei prossimi anni continueremo a lavorare insieme, con le città italiane e con le nostre associazioni gemelle in Europa, per entrare in maggiore contatto con le istituzioni e ottenere risultati decisivi per la tutela e la promozione della ceramica. Siamo in un passaggio chiave”, conclude Collina, “e dobbiamo dare un concreto svolgimento alle aperture che si stanno presentando, realizzare progetti, reperire risorse e dare nuovo respiro al sistema nazionale ed europeo della ceramica”.

La proposta della riconferma del Sen. Collina è stata avanzata da Massimo Isola, Assessore alla Ceramica di Faenza, che ha sottolineato come ci siano due livelli di lavoro all’interno dell’associazione: da una parte, l’impegno degli amministratori locali per garantire il radicamento nei territori e l’operatività, la dinamicità dell’azione, il “fare” quotidiano per la promozione di un concreto senso di appartenenza alla grande causa della ceramica nazionale ed europea; dall’altro, un Presidente in grado di creare e mantenere le importanti connessioni con le istituzioni nazionali ed europee di cui i territori hanno bisogno, per riuscire a entrare in una nuova fase e fare un salto di qualità. “Per questo-, commenta Isola – la riconferma del Senatore Stefano Collina come Presidente AiCC è fondamentale, nel proseguire e dare continuità a questo lavoro intenso di relazioni con il Ministero dello Sviluppo Economico in Italia e con le istituzioni dell’Unione Europea, dall’altro, anche tramite il Gruppo Europeo Città della Ceramica

Argillà Italia 2016: aperte le iscrizioni!

Argillà Italia 2016 : è aperto il bando di partecipazione per la quinta edizione della mostra-mercato della ceramica!

Argillà Italia è organizzata dal Comune di Faenza e dal MIC – Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza, e si terrà a Faenza nei giorni 2, 3 e 4 settembre 2016.

Sul sito web e qui sotto potete scaricare la lettera di invito a presentare domanda e la scheda da compilare, assieme a tutte le istruzioni ed informazioni necessarie, in Italiano, Inglese, Francese e Tedesco.

La scadenza entro cui dovrà pervenire la domanda è il 29 dicembre 2015.

Lo staff è a vostra disposizione per ogni informazione e chiarimento! (email info@argilla-italia.it)

Italiano
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Indicazione geografica e artigianato, un passo in avanti!

Il Parlamento Europeo ha approvato a larghissima maggioranza il rapporto d’iniziativa, presentato dalla parlamentare francese Virginie Rozière, per l’estensione della denominazione di indicazione geografica anche ai prodotti non alimentari, lo scorso 6 ottobre 2015.

Dalla ceramica di antica tradizione al marmo di Carrara, dai cristalli di Boemia al tartan scozzese: per tutti questi prodotti al momento non esiste una protezione riconosciuta a livello comunitario, ma solo alcune ineguali tutele a livello nazionale.

D’altra parte, il sistema di protezione delle IG in agricoltura ha consentito la promozione di quelle produzioni più strettamente collegate ai territori, certificandone provenienza e qualità e facilitando la promozione anche turistica dei luoghi di produzione, divenendo occasione di crescita di quella cultura del turismo che oggi é in grado di diventare formidabile attrattore di visitatori e viaggiatori.

AiCC – Associazione Italiana Città della Ceramica è da tempo attiva su questo argomento, negli ultimi anni insieme ad AEuCC (Gruppo Europeo di Cooperazione Territoriale Città della Ceramica) e ai partner europei, anche attraverso la collaborazione con OriGIn, organizzazione non governativa con sede a Ginevra che dal 2003 opera come network globale di Indicazioni Geografiche (IG) appartenenti a vari settori. Da questa collaborazione è nato il convegno a Vietri sul Mare dello scorso 19 settembre, organizzato da CNA e Confartigianato, dal titolo “La ceramica e le sue origini, le indicazioni geografiche ai prodotti non agricoli”, che ha approfondito il tema insieme ad alcuni rappresentanti delle istituzioni europee, a cui hanno partecipato anche il Presidente di AiCC, Senatore Stefano Collina, e il Parlamentare Europeo Nicola Danti, relayore sul tema.

Inoltre AiCC ha partecipato, attraverso il Segretario Generale Giuseppe Olmeti, alla conferenza al Parlamento Europeo dello scorso 1 ottobre, presieduta dagli onorevoli Virginie Rozière e Nicola Danti, dal titolo “Indicazioni geografiche: valorizzare e proteggere il know-how dell’Unione Europea”, a cui ha fatto seguito il voto del 6 ottobre. AiCC era presente anche in una mostra al Parlamento Europeo, che illustrava per immagini il tema delle indicazioni geografiche non agricole, con diverse fotografie che rappresentavano il mondo della ceramica artistica e artigianale italiana, provenienti dalle diverse città italiane della ceramica.

“AiCC si sta impegnando molto su quest’argomento”, dichiara il Senatore Stefano Collina, Presidente di AiCC, “partecipando attivamente alla fase di studio e discussione per l’applicazione delle Indicazione Geografiche anche ai prodotti non agro-alimentari, per combattere quindi la minaccia della contraffazione e della bassa qualità. Quello che auspichiamo ora è una rapida e completa attivazione di questo percorso da parte della Commissione Europea, soggetto che potrà decidere di varare o meno l’istanza presentata dal Parlamento Europeo; accanto a questo, come AiCC stiamo attivamente operando per la ridefinizione e l’aggiornamento della legge 188/90, che tutela e promuove la ceramica artistica ed artigianale tradizionale, legge che peraltro rappresenta l’unico caso in Europa di normativa nazionale a tutela dell’artigianato ceramico”.

A Officine Saffi Milano la mostra dedicata al 58° Premio Faenza

Inaugurata il 1 ottobre 2015 a Milano la mostra Artist in Residence, con le opere realizzate nel laboratorio di Officine Saffi dai vincitori della 58° edizione del Premio Faenza: Ljubica Jocic Knezevic, Nero/Alessandro Neretti e Päivi Rintaniemi.

Il Premio Faenza è il maggiore riconoscimento internazionale per chi lavora nella ceramica d’arte: istituito formalmente nel 1932, è un punto di riferimento su scala globale, cresciuto negli ultimi anni grazie al lavoro del MIC – Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza. Un lavoro che si è recentemente amplificato nella collaborazione con Officine Saffi, l’unico spazio che a Milano tratta in modo esclusivo proprio la ceramica d’arte. Un rapporto che conduce, dal 1 al 30 ottobre 2015, alla mostra Artist in Residence: ad essere esposto è il frutto del periodo di residenza che i tre vincitori della 58esima edizione del premio (nel 2014) hanno passato nei laboratori milanesi.

In mostra i lavori di Päivi Rintaniemi (Finlandia, 1956), vincitrice nella sezione Over 40; di Nero, al secolo Alessandro Neretti (Italia, 1980), a cui è andato il riconoscimento nella sezione Under 40; e di Ljubica Jocić Knežević (Serbia, 1973), insignita del Premio CERSAIE, riservato a progetti che trattano in modo originale e innovativo l’elemento base della piastrella.

Nelle settimane di lavoro negli spazi di Officine Saffi i tre artisti hanno elaborato progetti inediti, partendo dal segno che contraddistingue i rispettivi percorsi creativi e che ha trovato riconoscimento da parte della giuria del Premio Faenza.

Rintaniemi si muove nel solco di una sintesi poetica tra forme arcaiche e design minimalista: i suoi contenitori, quasi ampolle di natura uterina, spezzano la propria sinuosa e armonica presenza nello spazio con increspature dinamiche di grande forza espressiva.

Nero / Alessandro Neretti conduce un coerente percorso nel campo di quella che lui stesso definisce arte post-reale, affrontando un articolato processo che lo porta ad analizzare e visualizzare attraverso l’arte fenomeni socio-economici di portata locale e globale.

Jocić Knežević rivolge invece la propria attenzione al controllo della forma e dei materiali, lavorando nel campo di un’astrazione che sembra alludere a elementi biodinamici, evoluti in soluzioni di raffinata eleganza.

Artist in Residence
Päivi Rintaniemi | Nero /Alessandro Neretti | Ljubica Jocić Knežević

Milano, Officine Saffi (Via A. Saffi, 7)
1 ottobre – 30 ottobre 2015

Orari: dal lunedì al venerdì 10,00 -18,30. Sabato 11,00 – 18,00. Domenica su appuntamento.
Ingresso libero

Info
t 02 36 68 56 96
e info@officinesaffi.com
www.officinesaffi.com

Comunicato stampa e immagini > www.clponline.it

Nella foto: Päivi Rintaniemi al lavoro nei laboratori di Officine Saffi Milano.

Terrae: la ceramica nell’Informale e nella ricerca contemporanea, una mostra a Città di Castello

A Città di Castello (Umbria), per il ciclo Pinacoteca Contemporanea, è aperta fino al 1 novembre 2015 la mostra Terrae, che approfondisce la conoscenza del mezzo ceramico nella sua accezione più ampia e nelle sue diverse declinazioni artistiche, celebrando allo stesso tempo il centenario della nascita di Alberto Burri e di Leoncillo Leonardi, entrambi protagonisti della stagione Informale.

Le motivazioni alla base della scelta del tema sono essenzialmente due. In primis, una ragione connessa al territorio: l’Umbria è infatti da sempre legata alla produzione ceramica tradizionale e moderna, con centri produttivi storici, aderenti ad AiCC, come Deruta, Gualdo Tadino, Gubbio, Orvieto, ai quali si sono affiancati nel secolo scorso Umbertide, Perugia e Città di Castello. Queste ultime si sono distinte per una linea produttiva innovativa, aggiornata secondo i moderni canoni stilistici, che hanno segnato gran parte della produzione ceramica del secolo passato.

Si tratta dunque di un’importante occasione per riflettere sull’arte del periodo e del suo successivo evolversi. La mostra è suddivisa in due sezioni specifiche. La prima prende in esame l’aspetto più propriamente storico-critico della produzione artistica del dopoguerra italiano, raccogliendo e presentando, attraverso un allestimento sincronico che segue tre principali tendenze (Figura/Oggetto e Materia – Segno), le opere in ceramica di alcuni dei protagonisti di quella memorabile stagione. I termini cronologici prefissati coincidono con il ventennio compreso tra la fine degli anni Quaranta e la fine degli anni Sessanta, periodo in cui si snoda l’evoluzione dei modi Informali fino al suo superamento idealmente considerato con il 1968 anno della morte di Leoncillo e Fontana. In questa sezione saranno presenti circa 40 lavori di artisti del calibro di Lucio Fontana, Leoncillo Leonardi, Fausto Melotti,  Agenore Fabbri, Emilio Scanavino, Enrico Baj, Sandro Cherchi, Franco Garelli, Franco Meneguzzo, Amilcare Rambelli, Nedda Guidi, Nanni Valentini, Giuseppe Spagnulo, Pino Castagna, Nino Caruso, Giancarlo Sciannella, Pompeo Pianezzola, Alessio Tasca e Carlo Zauli.

La seconda sezione è dedicata invece alla ricerca contemporanea e offre una sintetica ma significativa panoramica dell’odierno contesto italiano, allargata ad alcune presenze europee. Attraverso le loro opere, gli artisti selezionati hanno voluto simbolicamente omaggiare Alberto Burri e Leoncillo Leonardi, in occasione del centenario della loro nascita. In questi lavori sarà possibile cogliere quello che probabilmente ha rappresentato l’aspetto principale dell’arte dei due grandi maestri, ovvero la sete di ricerca e la sperimentazione tecnica e materica. Parteciperanno all’esposizione Claudi Casanovas, Rafa Perèz e Terry Davies, affiancati dagli italiani Annalisa Guerri, Sara Dario, Marta Palmieri, Simone Negri, Simona Baldelli, Attilio Quintili e Arcangelo.

La mostra è a cura di Lorenzo Fiorucci ed è stata elaborata grazie ad un apposito comitato scientifico composto, oltre dal curatore, da Enrico Crispolti, Flaminio Gualdoni, Antonella Pesola e Stefania Petrillo.

L’ente organizzatore della mostra è Il Poliedro società cooperativa sociale  con Antonello Pescari, coordinatore per la sezione contemporanea ed Isabella Consigli responsabile per la gestione logistica ed amministrativa dell’evento. L’allestimento è a cura del gruppo LCG di Giada Colacicchi, Chiara Macinai e Lisa Stampfer.

La sede espositiva comprende l’ala contemporanea e l’Ex Scuderie di Palazzo Vitelli alla Cannoniera sede della Pinacoteca Comunale di Città di Castello.

La manifestazione è inserita nel progetto Pinacoteca Contemporanea promosso dal Comune di Città di Castello. La mostra è patrocinata dalla Regione dell’Umbria, dalla Provincia di Perugia, dalla rivista “La ceramica in Italia e nel mondo”, dall’associazione “Arte della Ceramica”, oltre che del prezioso contributo dell’Associazione Palazzo Vitelli a Sant’Egidio di Città di Castello.

Dove: Pinacoteca Comunale, Città di Castello.
Orari: martedì-domenica, dalle 10,00 alle 13,00 e dalle 14,30 alle 18,30; chiuso il lunedì.
Info: t 075 8554202 – 075 8520656, e cultura@ilpoliedro.org
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59° Premio Faenza: la ceramica si innova

130 opere in ceramica provenienti da tutto il mondo sono in mostra al Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza, dal 27 giugno 2015 al 24 gennaio 2016: sono le opere selezionate alla 59esima edizione del Concorso Internazionale della Ceramica d’Arte Contemporanea, tra i più importanti e longevi del mondo.

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Il Premio Faenza, istituito nel 1938, è da allora sismografo delle declinazioni contemporanee della scultura ceramica, ma anche del design. Negli anni ha visto la partecipazione di artisti come Lucio Fontana, Angelo Biancini, Guido Gambone, Leoncillo Leonardi, Pietro Melandri, Carlo Zauli ‐ e stranieri – come Eduard Chapallaz, Sueharu Fukami ‐ che hanno fatto, non solo la storia della ceramica del XX secolo, ma anche quella della scultura e della pittura del Novecento.

“Constato con piacere e devo dire con orgoglio che la partecipazione a questa edizione del Premio Faenza è stata elevatissima, oltre 1300 opere ‐ commenta il Presidente Pier Antonio Rivola‐ una grande dimostrazione di fiducia verso il concorso d’arte ceramica più longevo in ambito internazionale”.

Quest’anno hanno partecipato artisti di grande spessore che affrontano il materiale ceramico secondo un approccio artistico che si avvicina sempre più a una sensibilità prettamente di ricerca. L’innovazione, la commistione dei materiali, l’attenzione ai temi, alle estetiche e ai temi contemporanei sono stati i criteri che hanno guidato la giuria (composta da Claudia Casali, Direttore del Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza, Monika Gass, Direttore del Keramikmuseum, Westerwald, Höhr‐Grenzhausen, Germania; Grant Gibson, Direttore del Crafts Council Magazine, Gran Bretagna, e Daniela Lotta, storica dell’Arte e del Design, docente ISIA di Faenza) prima alla selezione dei partecipanti alla mostra, poi alla assegnazione dei premi.

“Le opere selezionate stanno a dimostrare una varia complessa realtà, frutto di ricerche, formazioni e percorsi diversi, tutti, nel loro personalissimo equilibrio, di altissimo livello”, commenta Claudia Casali. “Come ho più volte sottolineato la ceramica oggi sta vivendo, almeno in Italia, un momento favorevole di attenzione critica e di grande innovazione, grazie all’apporto di nuove energie e di nuove possibilità espositive legate anche al complesso sistema dell’arte contemporanea”.

Così Silvia Celeste Calcagno, la vincitrice del 59° Premio per la sezione over 40 ‐ offerto dalla Fondazione Banca del Monte e Cassa di Risparmio di Faenza ‐ ha scelto di utilizzare l’argilla, un materiale appartenente alla tradizione, per realizzare le sue installazioni che invece appartengono prettamente ad un linguaggio contemporaneo. L’opera vincitrice Interno 8 – La fleur coupè unisce ceramica, fotografia e sonoro secondo una poetica che l’artista porta avanti da alcuni anni. Una ricerca sul femminile che è un lavoro intimo, quasi psicanalitico, e si concretizza in immagini impresse su grés e ceramica che compongono figure di corpi, come in un mosaico d’identità e forme del sentire.
Il premio under 40 ‐ sempre offerto dalla Fondazione Banca del Monte e Cassa di Risparmio di Faenza ‐ è diviso ex aequo tra l’austriaca Helene Kirchmair e lo statunitense Thomas Stollar. Con Bobbles la Kirchmair riproduce, attraverso una tecnica innovativa di ingobbio, forme a prima vista sembrano comunissime come vasi e ciotole, che in secondo momento rivelano la propria appartenenza al mondo microrganico delle muffe e batteri.
Thomas Stollar, con il suo 1900 steps#2, traduce in ceramica, un percorso fisico che è anche un percorso introspettivo. Un’opera plastico performativa che è un chiaro debito all’Arte Povera italiana.
Infine il terzo premio, quello Cersaie, riservato a ricerche più legate al design, va all’inglese Nicholas Lees con Four Leaning Vessels. Quattro vasi che, con una perizia tecnica stupefacente, vengono trasformati quasi in opere di optical art ingannando la percezione fino a simularne un movimento.

Come già accadde nella precedente edizione, gli artisti premiati saranno ospiti di Officine Saffi, Milano per una residenza d’artista a cui seguirà una mostra personale.

Info
www.micfaenza.org
t 0546 697311

Nella foto: Silvia Celeste Calcagno (Italia, 1974), Interno 8 – La fleur coupée – Premio Faenza over 40

Aperte le iscrizioni al Corso di Tecnico Superiore per il design, lo sviluppo e la sostenibilità del prodotto ceramico

Sono aperte fino al 10 ottobre 2015 le iscrizioni al Corso di Tecnico Superiore per il design, lo sviluppo e la sostenibilità del prodotto ceramico, promosso dalla Fondazione Fitstic (presso la sede di Faenza): si tratta di un percorso formativo post-diploma innovativo nell’ambito dell’area tecnologica dei servizi alle impresecon l’obiettivo di formare Tecnici Superiori in risposta ai fabbisogni espressi dalle aziende del settore, con particolare attenzione ad un approccio didattico e metodologico organizzato in competenze riconoscibili e spendibili e valorizzando l’integrazione con il mondo del lavoro (attraverso stage in azienda, docenze di rappresentanti del mondo del lavoro, laboratori).

La partecipazione al corso è GRATUITA in quanto i percorsi sono cofinanziati dal Fondo Sociale Europeo e da Risorse regionali e nazionali.

Inoltre, come negli anni passati, AiCC mette a disposizione – per i residenti nei Comuni aderenti – una piccola “borsa di studio” di € 500,00 ai primi 10 iscritti.

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Il Tecnico superiore per il design, lo sviluppo e la sostenibilità del prodotto ceramico coniuga un forte nucleo di conoscenze tecnologiche, irrinunciabili nel settore ceramico per partecipare alla definizione del progetto tecnico complessivo, con gli elementi fondamentali della cultura del progetto e le loro basi storico-artistiche, nonché con elementi di interpretazione e gestione delle strategie di mercato.
È in grado di partecipare all’elaborazione di una strategia di marketing, con particolare riferimento ai mercati internazionali; di collaborare alla definizione di un progetto tecnico complessivo (nel rispetto della normativa di settore e della sostenibilità ambientale).

Ogni biennio formativo è rivolto a giovani e adulti in possesso di diploma di istruzione secondaria superiore. Al corso saranno ammessi 25 studenti, a seguito del superamento della selezione.
Il percorso formativo è biennale. L’attività didattica, suddivisa in quattro semestri, avrà inizio nel mese di ottobre 2015 e si concluderà entro il mese di luglio 2017.
La caratteristica più rilevante del percorso è la partecipazione attiva delle aziende nella progettazione didattica, nella docenza e nella realizzazione di project work oltre all’accoglienza dei corsisti per periodi prolungati di stage. Tale collaborazione è finalizzata a garantire una corrispondenza fra le competenze richieste dal mercato del lavoro e quelle previste nel percorso formativo.

Al termine del corso e con il superamento di un esame finale, sarà rilasciato il Diploma di Tecnico Superiore con la certificazione delle competenze corrispondenti al V livello del Quadro europeo delle qualifiche EQF.
Il titolo verrà corredato dell’EUROPASS diplomasupplement per favorire la circolazione in ambito nazionale ed europeo.

I candidati possono presentare domanda di iscrizione alla selezione, disponibile on line sul sito www.fitstic.it dal 1 luglio al 10 ottobre 2015.

Info
http://www.fitstic.it/iscrizioni-tonito-emiliani-2015-1

La scultura ceramica contemporanea in Italia

Manca una settimana a Buongiorno Ceramica! e oggi vi parliamo della bellissima mostra La scultura ceramica contemporanea in Italia, alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, aperta fino al 7 giugno 2015!

Scheda della mostra sul sito della Gnam >

La mostra, nata da un’idea dell’artista Nino Caruso, vuole presentare, per la prima volta nelle sale della Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea, il percorso della scultura ceramica italiana dagli anni cinquanta a oggi, prendendo in considerazione oltre sessanta artisti, di diverse generazioni, che si sono dedicati  esclusivamente a questo medium di antichissima tradizione. Come sviluppo naturale dell’arte di decorare elementi e oggetti della vita quotidiana, i ceramisti-artisti contemporanei hanno legato la loro consuetudine con la materia, la TERRA, a sempre nuove sperimentazioni, tecniche e formali, che hanno portato questa particolare disciplina a competere con la scultura più tradizionale in pietra, marmo o bronzo. Le novità tecniche ed estetiche delle quali tutti gli artisti qui rappresentati hanno arricchito la scultura ceramica sono di grande rilievo e testimoniano nell’attualità la vitalità di una tradizione antichissima. Una particolare creatività, associata alla personale scelta dei materiali e delle loro modalità di cottura e a originali idee iconografiche e stilistiche, distingue ognuno degli artisti che espongono e testimonia anche una evoluzione generazionale capace di inserire pienamente questo particolare linguaggio nell’ambito complesso e variegato dell’arte contemporanea.

Il panorama della scultura ceramica è in Italia molto vasto e ha annoverato artisti di grande statura. La prima generazione di scultori ceramisti si è formata in Italia assimilando gli insegnamenti di Arturo Martini, Lucio Fontana, Fausto Melotti, ma soprattutto guardando al grande innovatore  Leoncillo Leonardi. A Leoncillo, del quale quest’anno ricorre il centenario della nascita, la mostra vuole contestualmente rendere omaggio, esponendo le sue opere acquisite dalla Galleria nazionale tra gli anni 40 e i 70 come riconoscimento alla sua eccezionale attività.

Gli artisti presenti in mostra, ognuno con due/tre opere rappresentative della sua attività di scultore-ceramista, sono:

Attilio Antibo, Lee Babel, Luigi Belli, Riccardo Biavati, Nicola Boccini, Federico Bonaldi, Silvia Celeste Calcagno, Carlos Carlè, Nino Caruso, Andrea Caruso, Pino Castagna, Tonina Cecchetti, Fausto Cheng, Eraldo Chiucchiù, Antonella Cimatti, Salvatore Cipolla, Claudio Cipolletti, Elettra Cipriani, Giorgio Crisafi, Mirco De Nicolò, Guido De Zan, Tristano Di Robilant, Fabrizio Dusi, Yvonne Ekman, Marco Ferri, Marino Ficola, Candido Fior, Goffredo Gaeta, Emidio Galassi, Alfredo Gioventù, Luigi Gismondo, Antonio Grieco, Annalisa Guerri, Nedda Guidi, Luciano Laghi, Alfonso Leoni, Adriano Leverone, Massimo Luccioli, Giuseppe Lucietti, Mirna Manni, Guido Mariani, Salvatore Meli, Alberto Mingotti, Rita Miranda, Riccardo Monachesi, Simone Negri, Martha Pachon Rodriguez, Fiorenza Pancino, Luigi Pero, Pompeo Pianezzola, Jasmine Pignatelli, Graziano Pompili, Paolo Porelli, Aldo Rontini, Gabriella Sacchi, Ivo Sassi, Giancarlo Sciannella, SPROUT (Denis Imberti e Stefano Tasca), Enrico Stropparo, Alessio Tasca, Panos Tsolakos, Nanni Valentini, Cristiana Vignatelli Bruni, Carlo Zauli.

La mostra è a cura di Mariastella Margozzi e Nino Caruso.

Il progetto di allestimento della mostra è di Massimo Licoccia.

Immagine:
ALFREDO GIOVENTU’
I sassi del cielo
2013
Grès porcellanato e smalto, cm 100 x 200; basi cm 45 diam.

Le civiltà della ceramica

Terra, fuoco, aria e acqua. Sono i quattro elementi fondamentali dell’arte senza tempo della ceramica.

Se li consideriamo nel loro duplice significato, ci permettono di introdurre e di spiegare in poche ma incisive parole il mondo della ceramica. Partiamo dalla terra e quindi da kèramos l’antico termine greco che identificava l’argilla utilizzata per foggiare manualmente i manufatti, nel suo doppio significato è anche la “nostra terra”: l’Italia che da nord a sud e fin nelle isole ha visto svilupparsi nei secoli una significativa, e in alcuni casi senza eguali, storia e tradizione della ceramica.

Il fuoco e l’aria rappresentano sia gli elementi che permettono all’argilla, agli smalti e ai colori di unirsi per creare uniche opere d’arte, sia il fervore creativo dei migliori artisti che mantengono alta la fama dell’artigianato italiano.

E infine l’acqua, utilizzata in ceramica per miscelare gli impasti e mescolare i colori è l’elemento che fin dai tempi antichi simboleggia la vita, e la ceramica ha da sempre accompagnato la vita dell’uomo, dall’utilizzo più popolare e domestico fino a quello di rappresentanza e di lusso: la ceramica infatti è la costante espressione d’arte che si ritrova nella civiltà dell’uomo.

Oggi in Italia ci sono 37 città detentrici dell’antica tradizione ceramica italiana che fanno rivivere e allo stesso tempo rinnovano l’arte pregiata del fatto a mano seguendo e rispettando accurati disciplinari di produzione che consentono di tutelare le proprie lavorazioni artistiche e contengono i caratteri fondamentali delle creazioni ceramiche delle singole zone. Le città della ceramica sono unite in un’unica associazione, l’Associazione Italiana Città della Ceramica (AiCC).

Le preziose ceramiche “made in Italy” sono il risultato di un fervore creativo che è possibile ritrovare in tutta Italia, dove botteghe e manifatture mantengono alta la fama dell’artigianato italiano con materiali e tecniche tradizionali, fino a quelle più innovative e creative.

Grazie a Buongiorno Ceramica!, il viaggio nelle civitas della ceramica ci mostrerà come quest’arte è inscindibilmente legata alla storia, all’economia e alla cultura del proprio territorio e come su di essa si riflettano i tratti caratteristici e distintivi dei luoghi ove esse vengono create. Le numerose botteghe sparse in tutto il territorio italiano appartengono ad artigiani, coraggiosi imprenditori che sono i custodi di tradizioni e segreti che ancora oggi si tramandano in diversi casi di generazione in generazione e rappresentano l’intelligenza e la cultura creativa che sono il vanto della realtà italiana. Il connubio di cultura della tradizione e propensione verso l’innovazione è il leitmotiv di tutte le città della ceramica, che essendo custodi della cultura ceramica hanno una naturale predisposizione verso il rinnovamento artistico.

Testo di Elena Dalprato

Immagine: © e proprietà del Comune di Impruneta.

Ceramica: la trasformazione del fuoco

Alla base di tutto c’è l’argilla, mescolata con acqua ed eventualmente con altri ingredienti, impastata e successivamente trasformata grazie alla cottura, all’azione del fuoco che agisce sulla terra – fuoco che deve essere “domato” dall’uomo, perchè è proprio in base al tipo di terra e al risultato che si vuole ottenere che dipende la temperatura e la durata della cottura.

Il primo prodotto crudo, già relativamente rassodato, poi appositamente essiccato, deve essere sottoposto all’azione del fuoco che contrae l’impasto terroso (pasta) messo in opera, lo indurisce, lo fissa in forma permanente, e secondo la composizione chimica, lo trasforma più o meno intensamente e ne cambia anche il colore. A differenza di quello che avviene nell’affine arte del vetro, non lo fonde (il che deformerebbe il prodotto), ma lo porta per talune varietà ceramiche ad un principio di vetrificazione.

A cottura subita, gl’impasti possono essere considerati o secondo il diverso grado di compattezza o secondo il colore acquistato; questi differenti risultati possono già servire per una prima classificazione delle paste ceramiche, perché ogni classe di prodotti ha proprie caratteristiche fondamentali; si hanno così ceramiche a paste porosa o a pasta compatta; a pasta colorata o a pasta bianca.

Tuttavia, la classificazione definitiva deve tener conto di un’altro elemento che nella gran parte dei casi è costitutivo di un dato tipo di ceramica, cioè del rivestimento.

Fonte
Gaetano Ballardini, “maiolica” in:
ENCICLOPEDIA ITALIANA DI SCIENZE, LETTERE ED ARTI
Vol. XXI – ROMA; Istituto della Enciclopedia Italiana – 1951 – p.957 – 967

Foto: Progetto Made in Loco, Grottaglie (Taranto).

Terra, acqua, fuoco, mani… ceramica!

La ceramica è un’arte antica, che segue la storia dell’uomo, proprio perchè gli elementi per la sua realizzazione sono la terrra, l’acqua, il fuoco, unite al sapiente lavoro dell’uomo: per questo è un’arte comune a tutte le culture e a tutte le epoche storiche, con differenze che partono proprio dalle diversità dei terreni e delle argille disponibili, fino ad arrivare alle influenze dell’arte e delle arti apllicate sulle decorazioni del rivestimento e sulle forme.

La ceramica consiste nella fabbricazione dei prodotti formati di terra, foggiati a mano o meccanicamente, e cotti. La parola è derivata dal nome greco dell’argilla (κέραμος, kéramos) ed è passata nelle lingue moderne nel senso in cui i Latini adoperavano fictilis, cioè per indicare ogni oggetto fatto di argilla. Secondo tale accezione originaria, conservata in molte lingue moderne, la ceramica comprende il vasellame, le statue e statuette e gli elementi da costruzione.

La materia prima essenziale è l’impasto ottenuto dalle mescolanza, con adeguata quantità di acqua, di argilla, allo stato naturale o corretta da altre sostanze, il quale offra plasticità e coesione sufficienti. In base alla diversa natura della terra e degli ingredienti, talora aggiunti a formare l’impasto, la cottura richiede un appropriato grado di calore e una durata variabile.

Fonte
Gaetano Ballardini, “maiolica” in:
ENCICLOPEDIA ITALIANA DI SCIENZE, LETTERE ED ARTI
Vol. XXI – ROMA; Istituto della Enciclopedia Italiana – 1951 – p.957 – 967

Foto
Mondial Tornianti 2014, Faenza (Foto Antonio Veca).