Ascolta Vietri sul Mare e la sua tradizione ceramica raccontate da Jean Blanchaert
La testimonianza più antica di un pezzo ceramico a Vietri sul Mare (Salerno) è una mattonella votiva datata 1627 murata su di un edificio cittadino. Questa targa è l’espressione di una religiosità popolare che continuerà nel tempo, e che è testimoniata da numerose altre, tutte con data, incastonate sulle mura esterne di case umili o signorili.
La produzione ceramica in un primo periodo riguardava oggetti in terracotta smaltata di uso quotidiano quali piatti di varia misura (tra cui i “caponcielli”), vasi per l’olio e per il vino, boccali e giarre, langelle, albarelli, targhe votive, acquasantiere.
I motivi decorativi, dai colori caldi e mediterranei, si rifacevano per lo più ad un mondo pastorale e silvano.
Nel secolo XVII si svilupparono forme e decori più ricercati e si affermò la produzione di mattonelle per pavimenti (riggiole) che ebbe una grande fioritura nel 1800. Negli anni venti del Novecento la ceramica vietrese subisce un nuovo e forte impulso ad opera di artisti soprattutto tedeschi (Dolker, Kowaliska, Hannasch): nuove forme e decori trasformarono la produzione coinvolgendo i ceramisti locali, e dando luogo al cosiddetto “Periodo Tedesco”.