Lo scultore e ceramista Ylli Plaka protagonista di mostre nell'estate artistica di Albisola Superiore (SV), Savona (SV) e Monbaldone (AT) Riportiamo un testo/resoconto di Federico Marzinot, curatore, su due mostre dello scultore e ceramista albanese Ylli Plaka, da oltre trent'anni in attività a Savona e ad Albisola, svoltesi, ad Albisola Superiore al Civico Museo "Manlio Trucco", a cura di Federico Marzinot (dal 4 al 28 giugno) e a Monbaldone, presso la biblioteca civica "Enrico Bonino", a cura di Carlo Prosperi (dal 16 luglio al 7 agosto). Oltre ad un testo sulla presenza di Ylli Plaka a Savona, nell'ottava edizione di "Keramos", che avrà luogo fino al 23 ottobre. Lo scultore e ceramista Ylli Plaka, nato a Tirana, da oltre trent'anni in Liguria, dove vive e lavora a Savona e ad Albisola, é uno dei protagonisti degli eventi dell'estate artistica di Albisola Superiore, di Savona e di Monbaldone, nell'Astigiano. Dal 4 al 26 giugno, nei suggestivi spazi all'aperto del Civico Museo “Manlio Trucco”, di Albisola Superiore, Plaka ha proposto la mostra “Nel giardino del Museo”, a cura di Federico Marzinot. È stata la venticinquesima delle sue personali sinora tenute in Italia ed in altri Paesi, con consensi e riconoscimenti. Sul piano della forma, al “Trucco” Plaka ha proposto per la prima volta quella del totem: due alti “Alberi di sguardi”, eretti sovrapponendo, l'uno sull'altro, tanti, ironici, ammiccanti, volti di civette, ed un terzo “Albero di sguardi” formato, a sua volta, da tanti sorridenti, poetici volti di lune. Sul piano materico e della tecnica Plaka ha realizzato e qui proposto le sue prime sculture in grès di grande dimensione. Ha, in particolare, coperto di smalti, come fosse un vestito, parte della totale “ruvida nudità” del grès, un materiale della cui lavorazione egli é ormai un maestro, che lo connota e che lo induce a cercare, con romantico intento, qualcosa che non ha ancora detto, per poi proporlo con il proprio riconoscibile, netto segno. Un mese dopo, dal 16 luglio al 7 agosto, Plaka ha tenuto la sua ventiseiesima personale, nell'antico edificio della Biblioteca civica “Enrico Bonino” di Monbaldone, unico paese della Langa Astigiana ancora cinto dalle originarie mura medievali. “Specchiarsi nell'infinito” si intitola la mostra, a cura di Carlo Prosperi, allestita in ampi, antichi ambienti. Vi sono state proposte opere che, per numero e pregio tecnico ed espressivo, evidenziano “la specificità dell'arte di Plaka”, dalla “plastica rigorosa”, fondata su “un bagaglio culturale di tutto rispetto”, e, in particolare, sul dichiarato magistero di Constantin Brancusi “per più di un motivo, a cominciare dal rifiuto dell'astrazione in nome della condensazione delle forme attuata mediante un'operazione di sintesi e di geometrizzazione”. Dal 9 luglio al 23 ottobre, a Savona, Ylli Plaka é, infine, uno dei protagonisti di “Keramos 2022”, ottava edizione di una rassegna di artisti “che operano in tutto il territorio nazionale ed internazionale, che hanno scelto la ceramica come mezzo espressivo per le loro poetiche” scrive, presentandola, la curatrice Antonella Gulli. “Keramos 2022” propone, con un testo di Roberto Giannotti, un “Omaggio ad un artista “storico”: Antonio Sabatelli”, uno dei protagonisti del secondo Novecento ceramico italiano, sopratutto quello di Albisola, e una mostra di opere di Narciso Bresciani, Lucio Carpentieri, Germano Casone, Stefano Innocenti, Paolo Pastorino, Ylli Plaka, Renza Sciutto, Carlo Sipsz. “Come chi padroneggia le proprietà del materiale Plaka sfrutta le infinite combinazioni tattili e percettive della ceramica, utilizzando le caratteristiche di smalti e terre come strumento del mestiere plastico, per rafforzare la comunicazione simbolica e creare un canale di contatto immediato (percettivo, appunto), con lo spettatore” ha scritto Luca Bochicchio presentandone le opere nel catalogo della mostra. Nell'edizione di quest'anno “Keramos” propone pure delle mostre collaterali, fra cui “Una piazza per l'arte”, a cura di Giuseppe Bertero, con l'esposizione in Piazza Pertini, antistante la galleria “Gulliarte”, di opere in ceramica di Sandra Baruzzi, Narciso Bresciani, Daniele Chechi, Guglielmo Marthy, Roberto Perino, Brenno Pesci, Ylli Plaka, Antonio Quattrini, Carlo Sipsz.
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