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Museo della Ceramica di Savona

Museo della Ceramica di Savona
Palazzo Gavotti, Piazza Chabrol 1-2
17100 Savona
Tel 019 827724 / 340 8319274
info@fondazionemdc.savona.it
http://musa.savona.it/museodellaceramica/

Museo della Ceramica di Savona

Le opere esposte nel Museo della Ceramica documentano una tradizione secolare i cui frutti si sono manifestati ininterrottamente a Savona e nella vicina Albisola, che insieme costituiscono uno dei più antichi e importanti centri produttivi del Mediterraneo. Ancora oggi la ceramica costituisce l’espressione figurativa che meglio rappresenta e identifica la storia, l’arte e l’economia del territorio. Ne sono testimonianza i musei, le chiese, i monumenti cittadini, l’arredo urbano e le numerose manifatture tuttora attive.

 

Il percorso del Museo della Ceramica si articola su quattro livelli nelle sale del palazzo che un tempo fu sede del Monte di Pietà. Le collezioni, per un totale di più di un migliaio di pezzi, sono organizzate per singole raccolte, a cui si alternano sezioni ordinate per cronologia e tipologia.

 

La visita comincia al secondo piano con la sottocoppa “Il ratto di Europa” (1721), un raro esempio datato e firmato del pittore savonese Gio Agostino Ratti, tra i maggiori interpreti della maiolica ligure settecentesca. Nella stanza attigua sotto le volte dipinte da Bartolomeo Guidobono con “Il carro del Sole”, sono esposti esempi di istoriato barocco. Proseguendo nel percorso, accanto agli affreschi cinquecenteschi di Lorenzo Fasolo, sono collocati pannelli di azulejos e laggioni dei secoli XV e XVI, mentre nella sala successiva è esposto il corredo dell’antica spezieria della farmacia Cavanna di Genova.

 

La sezione dedicata alla ceramica settecentesca è allestita all’interno di una struttura vetrata e si completa con un gruppo di manufatti frutto dell’attività dell’artista savonese Giacomo Boselli.

La visita al secondo piano si conclude con due sale destinate all’esposizione della collezione di oltre 200 opere del Seicento e Settecento donata dal Principe Arimberto Boncompagni Ludovisi.

 

Al terzo piano troviamo i vasi dell’antica spezieria dell’Ospedale San Paolo di Savona, mentre nelle due sale adiacenti sono esposte opere dei primi decenni del XX secolo che illustrano l’aggiornarsi della produzione delle manifatture di Savona e Albisola, fortemente influenzate dalle arti decorative internazionali del primo Novecento, tra art déco, razionalismo e futurismo.

Nell’area dedicata agli artisti che hanno lavorato a Savona e Albisola nella seconda metà del Novecento troviamo le opere di artisti come Asger Jorn, Wifredo Lam, Giuseppe Capogrossi, Giovanni Dova, Ernesto Treccani, Attilio Antibo e Carlos Carlé. Al centro della seconda sala, il grande “Albero di kaki” di Maria Galfré mette in comunicazione gli ultimi due piani.

 

L’open space del quarto piano è dedicato alla sperimentazione e alla ricerca contemporanea applicata alla ceramica; qui sono presentate opere di più di una trentina di artisti e designer riconosciuti a livello internazionale come Getulio Alviani, El Anatsui, Bili Bidjocka, Alberto Garutti, Yona Friedman, Martí Guixé, Corrado Levi, Adrian Paci, Michelangelo Pistoletto, Franco Raggi, Luca Vitone e molti altri.

Una sala adiacente è dedicata agli esempi della scultura del XX secolo. Le opere in terra refrattaria, “Nena” e “Maternità” del grande scultore trevigiano Arturo Martini e le “Ballerine” dello scultore pistoiese Agenore Fabbri, testimoniano i frutti del lavoro di entrambi gli artisti in Liguria.

 

La visita prosegue al primo piano con le ceramiche dedicate alla devozione popolare: l’effige della Madonna di Misericordia, apparsa al Beato Botta nel 1536 nella valle di San Bernardo e il Presepe del ceramista Antonio Tambuscio.

Due sezioni finali sono dedicate a vasellami e complementi d’arredo della casa borghese dell’Ottocento, con esempi neoclassici provenienti dalla donazione di Flavia Folco e manufatti di destinazione popolare, in terracotta verniciata gialla, ornati da semplici decori a spugnetta.