Primo gruppo / 26 luglio – 20 agosto 2019
Progetto Italia – Cina
Primo gruppo / 26 luglio – 20 agosto 2019
Diario di bordo dei ceramisti a Fuping
Ceramisti: Gennaro Attanasio (Napoli), Antonio Bonaldi (Bassano del Grappa), Giancarlo Lepore (Urbania), Mirko Marcolin (Nove), Giovanni Ruggiero (Faenza), Luigi Russo (Ariano Irpino), Marco Ulivieri (Montelupo Fiorentino).
21 agosto
Giancarlo Lepore
Arriviamo a Fiumicino la mattina successiva presto. Duramente provati ma contenti dell’esperienza fatta… ci vorranno un po’ di giorni per metabolizzare il tutto e per rimettersi in carreggiata. Mi capita di avere subito qualche sprazzo di nostalgia…
20 agosto
Giovanni Ruggiero
Giancarlo Lepore
19 agosto
Yaozhou celadon museum… commento fotografico!!!
Chenlu villaggio dei ceramisti … anche per questo commento fotografico!!!
cena in birreria a Xi An … ritorniamo a Fuping tardissimo stanchi, ubriachi e morti di sonno.
20 agosto
Ultimo giorno … la mattina ci sistemiamo un po’ per i bagagli e li consegnamo … ci verranno portati direttamente la sera in aeroporto.
Pranzo di addio in una sala elegante al primo piano del ristorante del villaggio, con Mr. Xu Senior che ha seguito con molto interesse tutto il nostro lavoro, è venuto spesso a trovarci in laboratorio ed evidentemente la ceramica è per lui una grande passione. Ci saluta parlando di possibilità future per rivederci, per invitarci per realizzare qualcosa di speciale per lui. Mirko ottiene un bel successo con la richiesta concreta per la produzione in numero limitato della sua serie dell’oroscopo, un successo meritatissimo. Con notevole ritardo sul programma partiamo per Xi an ed andiamo al Museo Beilien, quello della foresta delle steli, una documentazione favolosa del mondo della scrittura, della poesia e della calligrafia tradizionale. Io rimpiango di avere poco tempo per la visita. Mi sono lasciato convincere dal mio ex studente per andare insieme a conoscere i giovani cinesi che si stanno preparando per venire a studiare in Italia a settembre, Antonio mi fa compagnia. La sera ceniamo insieme con il giovane professore della scuola di italiano e si aggiunge un amico artista con una ragazza. All’ultimo istante ho paura che non ce la faranno a portarmi in aeroporto, infatti arriviamo veramente all’ultimo momento… senza rendermi neanche bene conto arrivo alla mia poltroncina in Aereo e non ho nessun problema a farmi una grande dormita, con il bonus del fuso orario.
Luigi Russo
Le opere di Giovanni Ruggiero a Fuping
Ultimi giorni a Fuping
Rino Attanasio
Marco Ulivieri
18 agosto
Giancarlo Lepore
La mostra – Cronaca di una giornata di fuoco!!!
Partiamo la mattina per Xi an e nel furgoncino oltre alle solite problematiche dell’aria condizionata si aggiunge il fatto che dobbiamo trasportare i pezzi di Marco che essendo filigrana fragilissima non sono stati caricati nel camion del trasporto. Quindi ognuno si porta sulle gambe un piccolo carico ma estremamente sensibile.
Quando arriviamo in galleria per il montaggio è ancora tutto imballato e le donne delle pulizie stanno iniziando a rimettere a posto le vetrine, qualche pezzo delle mostre precedenti deve essere ancora rimosso, insomma c’è un sacco da fare e non abbiamo tempo da perdere, per un attimo ci ritornano in mente le parole “non preoccupatevi facciamo tutto noi” ma non sappiamo più se era sogno o realtà. Il gruppo mi ha nominato capitano dell’allestimento, ma è un ruolo delicato e cerco di svicolare trovando un equilibrio per dare delle indicazioni nel caos completo in cui ci troviamo. Ognuno assume la responsabilità del proprio lavoro rimanendo disponibile al dialogo e ad aiutare gli altri. Partiamo con una spartizione dello spazio indicativa che preveda anche intrecci fra i nostri lavori. Abbiamo anche dei cubi piuttosto grandi che facciamo portare al piano di sopra per costituire un serpentone da usare per esporre qualche pezzo più grande ed alleggerire la sala centrale al piano terra; questa opzione viene successivamente bocciata e provvediamo a sgombrare. Marco che ha più degli altri pezzi da appendere a parete prende la parte in fondo, vetrine comprese, in modo da essere visibile subito dall’ingresso e vengono sistemati per lui anche due cubi con protezione in plexiglas. Rino prende il cubo a sinistra dell’entrata e le vetrine adiacenti, Antonio il cubo a destra sempre sul davanti. Mirko espone il suo pezzo grande “Attaccapanni” sulla piattaforma centrale ed accanto viene predisposto un cubo per l’altro pezzo e nella vetrina adiacente fa scena la sua serie dell’oroscopo cinese. Sempre sulla pedana sulla sinistra è posizionato l’obelisco di Luigi ed accanto i pannelli, per l’inaugurazione uno viene messo all’esterno dell’ingresso. Per Giovanni, che non è presente all’allestimento per il ritardo nel finire i suoi pezzi grandi, predisponiamo il lato destro con diversi pezzi nelle vetrine e 2 pezzi a parete. Io sistemo la serie grande della “Fuga” sulla pedana centrale e 7 pezzi della serie piccola nelle vetrine. Sul piedistallo nel piccolo corridoio di ingresso viene sistemato il pezzo di Mirko del “Cosmo” che si presta a diventare simbolo di tutta la mostra. Alla fine piuttosto stanchi siamo felici di essere riusciti a trovare le giuste posizioni per ognuno, non era un risultato scontato e siamo stati veramente bravi. Poche discussioni e tanto lavoro ben concentrati. Sembra un miracolo!
Subito dopo, nel primo pomeriggio saliamo all’ultimo piano per l’inizio della conferenza, arriva anche Giovanni e diverso pubblico fra cui alcuni artisti ed insegnanti delle Università cittadine. Infatti Xi’an è una città ricca di istituzioni per la formazione, con un centinaio di Università e tantissimi studenti. Dopo una presentazione dell’organizzatrice Chengna Wang (Lalalovin’) ognuno presenta il suo lavoro, intervengono anche gli artisti cinesi ed il tutto si svolge con grande interesse e concentrazione, anche se finisce per durare più di 2 ore, gran finale con la performance di Antonio al tornio.
Abbiamo appena il tempo di riprendere fiato e comincia al pianterreno l’inaugurazione della mostra in cui è prevista anche una nostra parte attiva con un breve intervento per ciascuno. Il pubblico è con noi, abbiamo una traduttrice molto in gamba.
Finalmente è arrivato il momento del buffet offerto dall’imprenditore del gelato con una bella scelta di cibi e bevande. Noi abbiamo bisogno di analgesico e ci buttiamo nel testare i vini australiani, e qualche bruschetta per tamponare. Ma non c’è pace e veniamo prelevati per foto di gruppo e selfy vari, particolarmente richiesto Marco dalle lunghe chiome. C’è anche il mio studente di Urbino che è venuto con la mamma, lui viene da una famiglia di artisti e sembra conoscere tutti, non gli chiedo a che punto è arrivato con il lavoro della tesi finale che deve dare a settembre. Con lui c’è anche un’altra faccia di studente di Urbino, ma ci metto un po’ per riconoscere uno dei primi allievi cinesi che era arrivato una decina di anni fa, anche lui è di Xi’an ed ora insegna pittura in una Università. Le chiacchiere si intrecciano in una babele di idiomi, l’atmosfera si fa ancora più cordiale, siamo contenti. Ogni tanto usciamo sulla piazzetta a prendere una boccata d’aria nell’afosa notte estiva, Tutto intorno incombono i grattacieli illuminati, ma la piazzetta della galleria è una rifacimento di architettura tradizionale con i tetti a pagoda, locali e negozi dal sapore antico. Sembra di essere nel set di un film…
Il pubblico comincia a tornare a casa, ma un gruppetto di irriducibili rimane e ci prepara un’altra sorpresa, veniamo invitati a ritornare all’ultimo piano ed uno degli artisti ha preparato i suoi attrezzi per la pittura tradizionale cinese, i pennelli dalla forma bellissima, i piattini per l’inchiostro ed i fogli di carta velina. Tutti si dispongono intorno ai tavoli che erano serviti per la conferenza ed a turno veniamo scelti come modello per dei ritratti a pennellate veloci nello stile della calligrafia. L’operazione ha un che di magico e l’artista con la sua barbetta a pizzo ed il suo sguardo penetrante fa da stregone e ci tiene con il fiato sospeso. Alla fine ognuno ha il suo disegno e ce li guardiamo e li confrontiamo meravigliati, l’artista ripone i pennelli ed invita qualcuno a cimentarsi. Accetta la sfida Mirko con l’entusiasmo della sua giovinezza e si fa ammirare per la sua abilità e simpatia, la magia si stempera e ci sembra di essere in un convivio fuori dal tempo in un luogo impreciso fra oriente e occidente, un caravanserraglio sulla famosa “Via della Seta”.
Inaugurazione della mostra a Xi’an / scarica la locandina >
17 agosto
Giancarlo Lepore
Ancora una giornata di lavoro per infornare i pezzi rimasti, domani dobbiamo inaugurare la mostra ed aspettiamo tutto il giorno per caricare i pezzi da trasportare che abbiamo provveduto ad imballare, ma per il carico il camion arriva dopocena, ci tocca uno straordinario, a cui per altro siamo piuttosto abituati, siamo spesso rimasti a lavorare anche la sera.
Preparazione per la mostra a Xi’an
16 agosto
Giancarlo Lepore
Piccola escursion e aWeinan per presentare la domanda di permesso estensione visto per Antonio, che è stato invitato ad un festival di forni a legna qui in Cina, quindi rimane un altro mese! Facciamo un salto anche al museo regionale, piuttosto interessante per il repertorio archeologico, ma anche per i reperti di tipo sociale dagli anni del maoismo.
Sfornati i pezzi grandi della FUGA buon risultato, anche se ci sembra che la temperatura di cottura dia andata un po’ più su del previsto, ma tutto sommato soddisfacente.
La sera ci riuniamo nel cortile davanti alla stanza dei forni per l’apertura del forno a soda che ha fatto Antonio … bellissimi risultati!!!
Apertura del forno!
15 agosto
Giancarlo Lepore
Siamo a ferragosto … qui a Fuping, dove non esiste neanche la domenica ed ogni giorno è uguale all’altro, è mattina e mi ronzano in testa alcune considerazioni a proposito delle discussioni fra Antonio e Giovanni e gli altri del gruppo, capita raramente di discutere in maniera concentrata su arte ed artigianato! … in principio io sarei della sparta degli artisti anche se poi parallelamente faccio un sacco di altre cose e mi impegno nella Associazione Amici della Ceramica di Urbania per la salvaguardia della tradizione nel territorio e la sopravvivenza della produzione di oggetti ceramici. Mi impegno anche nel settore della formazione e nell’Accademia di Belle Arti di Urbino, dove insegno ed ho contribuito all’istituzione del corso di Ceramica all’interno della Scuola di Scultura, cosa abbastanza rara nel panorama italiano. Mi impegno nel settore culturale promuovendo scambi fra artisti nei luoghi dove vivo e lavoro, alla Casalaboratorio e a TRAffic Urbania. Faccio tutto questo perchè altrimenti non lo farebbe nessuno e sarebbe una perdita per tutti. Mi piacerebbe fare come faceva Picasso e dedicarmi solo alla creatività, anche se non troverei scandaloso vedere Picasso al tornio oppure Ontani in studio col grembiule a realizzare i suoi pezzi con le sue mani. Ognuno fa come sente giusto fare, ma a me piace confrontarmi ed anche se non sono un ceramista vero e proprio amo la parte alchemica del lavoro dove si parla di materiali e tecniche. Straordinari sono questi giorni a Fuping con i colleghi a discutere e lavorare, ma ad esempio ho sbagliato a fidarmi della sapienza artigiana del gruppo degli operai della fabbrica. Dopo aver modellato ed essiccato le versioni grandi del mio progetto ho lasciato a loro l’operazione della cottura … alcuni pezzi sono stati rotti nel trasferimento in forno ed altri in cottura. Non ho intenzione di ragionare sulle cause ma rifletto solo sull’attenzione che occorre dedicare ad ogni momento del procedimento; nel maneggiare oggetti fragilissimi, nell’usare precauzioni semplici come fare uno strato di chamotte in forno per permettere al pezzo di muoversi in cottura, se si trascura un passaggio si fanno danni. Insomma alla fine è una questione di sentimento, sia da parte dell’artista sia da parte dell’artigiano e gli obiettivi si raggiungono nel momento in cui si instaura un buon equilibrio al di sopra dei ruoli. Non è solo il risultato che conta, secondo me, ma anche l’energia con cui si carica il pezzo finito. Un occhio esperto coglie questi valori nell’osservare i reperti conservati in un museo o messi in mostra in una galleria d’arte. Insomma anche nell’arte come in tante altre cose della vita non conta solo quello che si fa ma anche il come…
14 agosto
Giancarlo Lepore
Visita al museo di Xi’an e all’Esercito di terracotta
Mattina visita al Museo Storico di Xi an con una collezione stupenda di reperti di tutte le epoche, rimando i commenti alla documentazione fotografica.
Pomeriggio guerrieri di terracotta ed anche qui i commenti sono superflui, si tratta sicuramente di una grande meraviglia. Le fotografie esprimono a pieno lo spirito del luogo. Da aggiungere solamente un commento alla marea di visitatori, soprattutto cinesi, ma in una quantità sbalorditiva.
Antonio Bonaldi
Cotture con la soda
13 agosto
Antonio Bonaldi
Momenti di lavoro a Fuping
Giancarlo Lepore
Contemporary art Fuping
12 agosto
Giancarlo Lepore
Work in progress…
Smaltato i pezzi della FUGA grande per metterli in forno, dopo aver fatto diverse prove per testare il risultato sull’impasto refrattario.
11 agosto
Giancarlo Lepore
Oggi giornataccia… insuccesso con le cotture dei pezzi grandi della serie ACROBATI…
Uno dei padiglioni del Fule International Ceramic Art Museum Fuping: è bello essere qui a lavorare!
Antonio Bonaldi
Foto di gruppo
10 agosto
Giancarlo Lepore
Stamattina aperto il forno! … è andata bene, le superfici risultano molto mosse e rispecchiano bene lo spirito delle figure in fuga. Sono soddisfatto e dedico un po’ di tempo a fare fotografie del lavoro ed anche in giro in laboratorio e fra i colleghi.
Nel pomeriggio siamo andati a Xi An per visitare la galleria. Il viaggio dura poco più di un’ora, fa molto caldo e la sopravvivenza nel furgoncino sotto il sole cocente dipende solo dal funzionamento dell’aria condizionata. A volte si blocca, in altre occasioni parte al massimo e quelli in prima fila vengono praticamente ibernati.
La galleria è bellissima, uno stile un po’ insolito per il gusto europeo. Innanzitutto è un angolo particolare della città, tutti edifici nuovissimi, centri commerciali e strade per lo shopping come in tutte le grandi città internazionali, ma poi si svolta in un cortile in stile tradizionale con edifici ad uno o due piani con i tetti curvati e le tegole decorate come nelle case antiche. Nell’unico edificio a tre piani in stile pagoda c’è la galleria e si entra attraverso un brevissimo corridoio, nella sala centrale del piano terra. Una fascia di vetrine per oggetti su pareti scure, adatte all’esposizione di pannelli di medie dimensioni, rivestite in un tessuto a trama grossa ed una piattaforma centrale rialzata, creano un ambiente piuttosto elegante. Il sistema di illuminazione a faretti del soffitto si presta a creare isole luminose. Ai lati si aprono 3 grandi porte: a destra si accede ad una sala riunione con un lungo tavolo, dove veniamo accolti per una cerimonia del te. Mr. Xu junior è un appassionato ed in famiglia hanno delle piantagioni, ci fa assaggiare diverse varietà pregiate, anche di propria produzione. Questo piccolo rituale ci prepara alla accurata visita degli spazi, dalla parte opposta della sala si accede ad uno spazio in cui sono esposti su scaffali di legno oggetti d’uso, tazze e teiere in stile tradizionale. Una scala porta al primo piano, con pareti interamente rivestite in scaffalature in vetro ben illuminate in cui sono esposti i lavori della Società Internazionale dei Ceramisti che ha qui sede. Pezzi molto belli di maestri da tutto il mondo. Rimaniamo in riverente osservazione per un po’, completamente rapiti. La scala prosegue portandoci all’ultimo piano dove troviamo uno spazio informale con molti tavoli pronti per conferenze e workshop, Un giovane ceramista ci fa vedere il laboratorio con il tornio dove sta lavorando, le sue attrezzature i suoi pezzi. Una vetrata è l’accesso al balcone da cui si può ammirare lo sky line ricco di palazzi modernissimi ed il cortile dall’alto; dove scendiamo per proseguire la visita ai negozi vicini. Una stupenda boutique per abbigliamento di classe dove lo stile tradizionale è mediato dal design di moda. Stoffe stupende, vestiti, giacche camice, soprattutto femminili, ma anche qualche articolo maschile, fra cui Marco, il bello del gruppo, scova una giacca stile Marco Polo che subito indossa per il piacere delle commesse e delle clienti che si fanno fotografare con lui.
Intorno ci sono altri locali sempre con una insegna di legno “TAO LE House” entriamo in quello accanto e troviamo un piccolo laboratorio di ceramica dove due bambini, che forse non hanno ancora 10 anni, prendono lezione di tornio da una graziosa fatina vasaia.
Ok il giro è completato, veniamo trasbordati in un ristorante tipico con i fuochi al centro tavola e pentoloni predisposti per la preparazione al volo di spiedini, carne, pesce, verdura, il tutto annaffiato generosamente con bottiglie provenienti dalla tenuta in Australia della famiglia Xu.
Per concludere passeggiata sul viale dell’Antica Pagoda, fra i cinema ed i Mac Donald.
Sfornati i primi pezzi della FUGA.
Qui con il maestro dei forni.
Oggi siamo stati alla galleria a Xi’an.
9 agosto
Giancarlo Lepore
Cominciata bene la giornata… Pronto il forno per 1230 gradi in riduzione!
Infornati i pezzi della serie piccola FUGA, finito il lavoro di smaltatura a pennello … speriamo bene.
Antonio Bonaldi al lavoro…
8 agosto
Giancarlo Lepore
Un altra giornata di smalti, stavolta a pennello. Dopo le molte prove fatte le ultime mi convincevano… Ed anche il secondo progetto va in forno. Adesso rimangono i pezzi grandi.
Arriviamo in laboratorio e andiamo subito nella stanza dei forni a dare un’occhiata, ci sarebbe ancora spazio in forno per un pezzo spostando un pochino le mie lastre, con il tecnico cinese discutiamo a gesti ed alla fine escogita un modo per infilare dentro la filigrana di Marco sospesa in verticale.
Sistemata la faccenda mi riguardo con attenzione le prove per la smaltatura della FUGA mi sembrano convincenti. Ecco come è andata la storia degli smalti: cercando come faccio sempre fra i pezzi rimasti in giro abbandonati avevo trovato un frammento di una tabella con una smaltatura interessante, chiedendo come fosse stata fatta il tecnico mi spiega che si trattava di un vecchio pezzo che era stato fatto da un decoratore che non era più in fabbrica da tempo. Pensandoci sopra mi ha proposto di lavorare su uno smalto ad alta temperatura di base grigio e poi spennellare sopra uno smalto chiaro molto diluito. La mia prova è risultata diversa dal vecchio frammento, ma ugualmente interessante e soprattutto fuori dai risultati standardizzati della produzione attuale, ed a noi disponibili per l’uso. L’applicazione a pennello mi sembra meno impegnativa rispetto al lavoro fatto nella giornata precedente, ma comunque mi prende tutto il tempo fino all’orario di chiusura.
Nel capannone dietro alla stanza dei forni c’è lo studio dell’artista Zhang Ying molto simpatica, che è anche insegnante alla Università di Xi an. Stasera è rientrata dopo alcuni giorni di assenza insieme ad alcuni suoi amici artisti. Non parla inglese ma è organizzata con un traduttore sul cellulare attraverso cui è possibile scambiare qualche chiacchiera. Dice che è molto curiosa delle cose che stiamo facendo, che le piacciono molto e che verrà alla nostra mostra.
7 agosto
Giancarlo Lepore
Il test finale è andato bene quindi mi metto all’opera il mattino per smaltare a spruzzo le tre serie degli Acrobati… (preferisco non pensare alla composizione delle cristalline) … sono un po’ diverse fra loro per le scritte fatte con ingobbi diversi. La cabina da spruzzo è un po’ arcaica e bardato con guanti e mascherina ci lavoro per tutto il giorno, nel pomeriggio preparo tutto in forno ma lo start verrà dato domattina. Il forno è pilotato manualmente e quindi viene acceso la mattina in modo che possa essere spento prima delle 18. La sera ho finalmente il tempo per provare il montaggio della serie smaltata. Le lastre vengono incernierate fra loro con del filo di ferro, ma non mi hanno trovato quello che avevo chiesto, faccio ugualmente un assemblaggio provvisorio come allenamento. Il risultato non è niente male ma per un giudizio devo aspettare che vengano fuori dal forno anche le altre.
I pezzi cotti ieri sono venuti bene, quindi oggi ho smaltato tutta la prima serie. Rimangono ancora quelli grandi e poi la seconda serie.
6 agosto 2019
Giovanni Ruggiero
Appunti e disegni dal mio diario di bordo
5 agosto 2019
Giovanni Ruggiero
Firme sul mio diario di bordo…Tutto bene, si lavora!
Antonio Bonaldi
Lezione di cuchi, docente Mirko Marcolin
Giancarlo Lepore
Calligrafia
In questi giorni controllo l’essiccazione dei pezzi che deve avvenire velocemente ma nello stesso tempo deve essere uniforme per evitare fratture del materiale, dopo aver sfornato le prime prove applico la cristalline sul primo pezzo importante come test finale.
4 agosto 2019
Antonio Bonaldi
Immagini dai nostri lavori…
Giancarlo Lepore
Immagini in ordine sparso…
Prendiamo il bus pubblico fermata davanti al villaggio ed in mezzora raggiungiamo un parco per il tempo libero, street food, giochi per grandi e piccini, piscina con scivoli etc.
Noi ci facciamo un bel giro e ci rilassiamo dopo aver lavorato senza pausa tutti questi giorni. Jason ci porta a mangiare in una trattoria. Il tempo è di nuovo diventato caldo soffocante..
Yang Shuai – Jason per gli amici italiani – é un 35enne insegnante privato di inglese per ragazzi e teenager. Vive in Fuping da 2 anni. Originario di questa regione ha studiato lingue all’università di Xi an e dopo gli studi ha lavorato una decina di anni nel sud della Cina. Collabora con il Pottery Art Village per assistere gli artisti nelle traduzioni e per le relazioni tecniche e culturali. Di olimpica pazienza ci ha portati oggi a mangiare in una trattoria tipica. Probabilmente curerà anche i prossimi gruppi.
Mirko Marcolin
Si lavora di notte anche per sopperire alle alte temperature del giorno.
3 agosto 2019
Giancarlo Lepore
Punto della situazione sul nostro lavoro qui a Fuping!
Oggi sono in vena di bilanci…
Stamattina pioveva e sono arrivato in laboratorio con l’intenzione di finire le prove delle cristalline da mettere in forno… La cabina da spruzzo è all’esterno e non avevo voglia di bagnarmi. Il tecnico mi ha preparato gli attrezzi ed in quel momento la pioggia ha smesso…
2 agosto 2019
Giancarlo Lepore
Oggi mi preparo le prove per la decorazione e le cristalline, devo testare gli ingobbi che ho realizzato aggiungendo alla porcellana ed all’argilla un 30 per cento di cristallina e di smalto, con cui spero di ottenere delle scritture con caratteri in rilievo in bianco e nero, compatibili con il biscotto e con le cristalline di rivestimento. Mi informo ed il forno per la cottura a 1000 gradi sarà disponibile domani. Quindi ho un po’ di tempo per pensare alla scelta di uno smalto per la serie della “Fuga” e individuo un argento con riflessi metallici. Per avere informazioni in proposito mi accorgo che è complicato ed aspetto l’arrivo del nostro tutor, il quale mi traduce le indicazioni dei tecnici. Si tratta di un effetto anomalo ottenuto in cottura a condizioni particolari e non sono certi di riuscire a ripetere l’operazione, domani mi faranno avere lo smalto per sperimentarlo. Intanto mi arrivano gli elementi da un metro e mezzo scatolati prodotti a trafila che aveva chiesto Ruggiero e di cui mi sono fatto fare anche io 5 pezzi. Penso di lavorarli in verticale ma non sono ancora abbastanza rigidi ed aspettiamo qualche ora prima di metterli in piedi. Nel pomeriggio affronto il lavoro e mi rendo conto che devo sintetizzare ancora di più il bassorilievo riducendolo a tagli e segni sulla superficie. Uno dei 5 pezzi presenta una frattura e lo taglio in due per usarlo come allenamento. Gli altri 4 reggono bene la posizione verticale e rimangono in equilibrio puntellandoli alla base. La lavorazione si svolge con decisione ma alla fine ci accorgiamo che cominciano a cedere ed a piegarsi, per evitare problemi li stendiamo sul pavimento per la notte rimandando altre operazioni al giorno seguente.
Giovanni Ruggiero
1 agosto 2019
Antonio Bonaldi
Eccoci presentati, a voi la traduzione! (vediamo un po chi trova gli errori)
Giancarlo Lepore
Mi sono interessato alla decorazione del cavallo che ha delle zone ingobbiate e 4 cristalline: ecco i dati dopo aver fatto i test… Inizialmente era difficile intendersi! Riutilizzo questa tecnica per i miei pezzi e sto testando la porcellana liquida come ingobbio a rilievo.
A colazione già da ieri al ristorante si sforzano di assecondare le nostre richieste e ci sono biscotti, dolcetti e frutta, con tè e caffè, inoltre in laboratorio hanno installato una macchina per l’espresso. Insomma si fanno passi da gigante sulla via del confronto fra culture. Io non mangio dolci e non bevo caffè e quindi non ne ricevo un beneficio diretto, ma posso essere contento per i miei colleghi con cui si intreccia uno scambio molto piacevole e produttivo.
Oggi giornata di assestamento: posso ritirare dal forno le lastre degli “Acrobati” da 60 cm.
rimetto tutto a posto per prepararmi alle cristalline e per utilizzare le scritte in calligrafia cinese. Cerco di definire le idee per quanto riguarda i contenuti che voglio esprimere, metto a posto gli attrezzi che sono andato collezionando in questi giorni, infatti devo dire di essere partito senza portarmi dietro neanche una stecca per modellare, niente. Quindi ho chiesto in prestito qui in fabbrica qualcosa, qualcos’altro ho preso dai colleghi (qualcuno è veramente stato previdente) e poi ho raccolto materiali di recupero adattandoli e costruendomi quello che serve.
Dopopranzo cerchiamo di organizzare una riunione per fare il punto della situazione fra noi e riusciamo a parlare un pochino dell’organizzazione delle cotture e dell’utilizzo degli smalti etc. … ma ognuno è troppo preso dal proprio lavoro e quindi ritorniamo ai nostri tavoli che nel frattempo si sono sparsi a macchia d’olio. Infatti abbiamo cominciato ad occupare altri spazi visto che quelli assegnatici non bastavano più. Prima che finisca la giornata ritaglio la parte inferiore delle grandi lastre del progetto “Fuga” che intanto hanno incominciato a seccare senza problemi.
31 luglio 2019
Giancarlo Lepore
Qui al villaggio un po’ alla volta ci stiamo ambientando, il nostro tutor è molto gentile e traduce tutte le nostre richieste per il tecnico della fabbrica che non parla inglese. Visitiamo i dintorni e incontriamo gli operai nei capannoni: quello della foto è il tecnico delle forme.
Tutto fila liscio: sto realizzando il secondo progetto, ispirato al teatro delle ombre cinesi. Sono sagome ritagliate in lastre di creta: le ho realizzate in un formato di circa mezzo metro di lunghezza in varie maniere ed ora le sto facendo grandi il doppio.
Dopo aver realizzato una buona serie di sagome ritagliate con delle lastre di argilla ordinaria 25×60 oggi ho chiesto di poterne realizzare alcune di dimensioni doppie in argilla chamottata. Si tratta naturalmente di una sfida in quanto il gioco si presta alla leggerezza delle medie dimensioni e per farne di grandi occorre coordinare l’impegno di più mani che possano aiutarmi nel momento in cui vengono messe in verticale e piegate. La manodopera qui certo non manca e nella giornata viene finalmente ritagliato un momento in cui 4-5 operai possono mettersi alla macchina con il rullo per stendere l’argilla e poi per trasportarla e metterla in posizione. Non tutto fila liscio, perchè è difficile intendersi ed il nostro tutor non è sempre presente per tradurre le indicazioni per operare. Comunque a fine pomeriggio il lavoro è compiuto anche con il supporto di qualcuno dei colleghi italiani. Dopocena ritorniamo in laboratorio per finire le cose rimaste in sospeso ed io comincio a ritagliare le sagome in alto per alleggerire il peso, mentre i tagli nella parte inferiore li rimando al giorno seguente, quando il materiale avrà tirato abbastanza per sopportare l’intervento.
Alla fine della lunga giornata rientro in camera e posso utilizzare la connessione internet che continua a funzionare solo in alcuni momenti. Adesso va forte e mi metto al computer per comunicare con mia moglie a cui sono riuscito a mandare solo qualche messaggio, riusciamo a fare qualche chiacchiera con una videochiamata whatsapp. Poi mi metto a controllare la posta elettronica e do un’occhiata a facebook, aggiungo qualche riga al mio diario, alla fine verso le 2 di notte mi accorgo di essere perfettamente sveglio nonostante la stanchezza e di non riuscire a dormire…
Giovanni Ruggiero
30 luglio 2019
Antonio Bonaldi
Lavoro!
Giancarlo Lepore
Stamattina mi sono preparato un tè in camera ed ho fatto colazione con i biscotti. Infatti mangiare cibo cinese anche la mattina mi sembra troppo, anche se ti vai a scegliere delle semplici zucchine sono sempre condite con salse piuttosto consistenti. Insomma il cibo è buonissimo ma non sono l’unico a sentire la necessità di fare pausa, mangiare cibi meno speziati.
Quando sono arrivato in laboratorio i colleghi mi hanno raccontato che il nostro Jason aveva organizzato per noi frutta yogurt e dolcetti accogliendo le nostre lamentele. Ci sarà un recupero domattina.
Sono andato subito a vedere le prove ancora calde nel forno e sono rimasto molto contento dei risultati ottenuti con quelle che adesso posso confermare sono cristalline colorate.
Ho scritto i nomi e le sigle in cinese dei prodotti usati, registrato le temperature di cottura, fotografato le etichette e confrontato i miei risultati con i pezzi in mostra; in modo da poter schedare la tecnica che sto usando e renderla accessibile a chi voglia riutilizzarla.
Ho continuato a lavorare con le lastre di argilla per la serie delle sagome ritagliate e mi sono confrontato sulla tradizione della calligrafia per definire i caratteri e le scritture da utilizzare. Anche in questo caso è stato di aiuto Jason che mi ha anche promesso supporto per realizzare i prossimi pezzi.
Nel pomeriggio sono riuscito a farmi intendere per rientrare nel programma di una infornata di biscottatura per i primi pezzi della serie “Acrobati”. Infatti il nostro lavoro si svolge parallelamente alla normale attività della fabbrica e se possibile entriamo negli stessi forni insieme ai tori ed ai cavalli in produzione. In questo momento sono attivi 2 forni a gas: uno per gli 800 gradi e l’altro per i 1150. Abbiamo poi a disposizione un fornetto elettrico per le prove e naturalmente ci sono anche due grossi forni a gas ed un’altro più piccolo. Uno schema della sala forni l’ho preparato fra gli appunti che spedirò insieme ad una selezione di foto.
Giovanni Ruggiero
29 luglio 2019
Giancarlo Lepore
Finisco di modellare le grandi lastre di argilla ed organizzo lo spazio per metterle in essiccazione, sarà impossibile muoverle finchè non saranno completamente asciutte.
Inizio il secondo progetto dedicato al tema della “Fuga” realizzato sempre con lastre di argilla che in questo caso vengono piegate ad angolo e messe direttamente in verticale. Successivamente sono ritagliate per creare una sorta di teatro per le ombre. Le sagome che si inseguono fra loro rappresentano persone in movimento. Anche qui forse appariranno frammenti poetici in calligrafia, Suggestioni per fare delle considerazioni su percorsi e piste più o meno battute, su cui si avventura l’essere umano alla ricerca di sé stesso. Alla ricerca di pace e serenità.
Queste sculture leggere si prestano ad essere fatte ed asciugate velocemente.
A questo punto devo dedicarmi alla scelta dei materiali per invetriare e colorare le argille.
Nel pomeriggio preparo la prima infornata per testare gli smalti colorati che ho osservato nelle riproduzioni dei pezzi antichi, ancora non ho capito bene di cosa si tratta ed uso alcune piccole sculture improvvisate per sperimentare una monocottura.
Prima della cena ci aspetta un cambio stanze in modo che ognuno possa avere una sua singola; questo ci permetterà maggiore indipendenza nell’organizzare il nostro tempo.
28 luglio 2019
Giovanni Ruggiero
La preparazione della terra
Giancarlo Lepore
Continua il week end con il solito ritmo tutti sono al loro posto di lavoro più o meno. E noi pure. Io continuo a modellare le lastre di argilla e mi preparo per realizzarne una serie in grande formato. Poi arriva il mio turno e mi portano 5 lastre da un metro e mezzo. Devo pensare bene a lavorarle velocemente per poi farle asciugare lentamente. Fino alla completa asciugatura, che dovrà avvenire lentamente, non potrò più muoverle.
Durante il giorno piove ed a tratti è un vero e proprio uragano, la temperatura si abbassa un po’ ed è un sollievo.
Sera passeggiata.
Usciamo dal villaggio per una strada laterale e ci ritroviamo in un quartiere residenziale con angoli particolarmente popolari, è sera e c’è gente seduta in strada, un gruppetto di signore giocano a carte, alcuni negozi sono aperti, piccoli market, ed in strada troviamo un signore con una capra, che forse ne vende il latte, fra un gruppetto di bambini che giocano intorno e si incuriosiscono del nostro passaggio. Proviamo ad entrare in un alimentari e chiediamo del sale per Marco, usiamo il vocabolario che funziona sempre bene in queste occasioni, non come lo smartphone che senza connessione non serve più a niente. E’ una scusa per guardarci intorno e scopriamo il frutto del dragone con forme e colori bellissimi.
Ad un incrocio un gruppetto gioca a fare palleggi ma invece di una palla usano una specie di volano.
Veniamo attirati da una musica ed attraversiamo un incrocio sulla strada principale, raggiungiamo un piazzale dove numerose coppie ballano al ritmo di un moderno liscio cinese. Naturalmente salta fuori un tipo particolarmente socievole che ci invita a gesti ad entrare nel ballo. Dopo qualche tentativo di comunicazione che si arena sulla barriera del linguaggio e dopo che abbiamo osservato un pò il ballo ce ne andiamo ed attraversiamo il fiume su di un grande e lungo ponte. Dall’altro lato vediamo una specie di laghetto con un isolotto attraversato da ponticelli a zig zag tutto illuminato e sgargiante di colori. In un padiglione c’è un gruppetto che gioca a carte e ci sono un po’ di persone e famiglie con bambini. Ma si è fatto piuttosto tardi siamo stanchi e abbiamo camminato parecchio, torniamo al nostro villaggio a dormire.
27 luglio 2019
Giovanni Ruggiero
Un primo diario…
Gennaro (Rino) Attanasio
La disponibilità dei partner cinesi ha un grande peso in questa avventura, si impegnano a soddisfare qualsiasi richiesta!
Giancarlo Lepore
In cantiere…
Entriamo nel week end e a malapena ce ne accorgiamo, il ritmo in fabbrica rimane più o meno costante, mi pare che sia abbastanza rilassato come al solito ed ognuno svolge il suo compito senza mettersi sotto pressione. Se ho capito bene ognuno ha 4-5 giorni liberi al mese che si ottengono a turno senza interrompere il flusso lavorativo. Cominciamo a parlare del tema “China Dream” il programma per organizzare la grande nazione in modo che ci sia spazio ed un ruolo per tutti. Certo noi siamo in un luogo che pensiamo sia raro, dove una antica tradizione viene tenuta in vita e mostrata al mondo. Sicuramente l’anima di tutto questo Mr. Xu deve essere un idealista e deve conciliare il suo progetto con una buona posizione sociale. Non ho idea di cosa possa essere il resto della Cina, mi immagino grandi differenze e contrasti, certo questa è un’esperienza interessante anche dal punto di vista sociologico; speriamo di riuscire a farcene un’idea in questo periodo a nostra disposizione.
Entriamo nel vivo del lavoro, la nostra strategia è di osservare quello che abbiamo a disposizione per adattare la nostra idea iniziale.
Io decido di studiarmi la tecnica in cui sono realizzati i cavalli ed i fregi di antica tradizione, i colori e le cristalline che vengono usati da secoli, adattandoli alla realizzazione di gruppi di sculture in ceramica.
Il mio primo tema è quello degli “Acrobati” elementi verticali che si allacciano fra loro a ventaglio. Il davanti ed il dietro si alternano, una parte si delinea con figure a rilievo schiacciato vagamente anatomico, e sull’altra faccia le concavità raccolgono pensieri poetici, attingendo allo stile della calligrafia cinese. Si tratta dunque di acrobazie anche interiori. Un modo per guardare a sé stessi ed agli altri, per scoprire le connessioni e gli equilibri delle nostre esistenze.
26 luglio 2019
Giancarlo Lepore
Gli spazi di lavoro sono sistemati e stasera abbiamo lavorato!
La mattinata è stata completamente dedicata alla visita dei padiglioni internazionali (Francia, Australia e Nuova Zelanda, America, Scandinavia, Germania, Italia, etc.) interessantissimi per il contesto architettonico che richiama diverse culture sia orientali che occidentali e per la qualità dei ceramisti in esposizione.
dopopranzo spedizione in centro a Fuping per andare in banca a cambiare valuta, operazione che ha preso un bel po’ di tempo anche se ci ha aiutati una assistente del Villaggio. Dopodichè primi tentativi di shopping nelle grandi e modernissime strade di Fuping, fra il traffico regolato da grandi incroci a semaforo temporizzato e i numerosi scooter elettrici in circolazione.
Ritorno al Villaggio e sistemazione degli spazi di lavoro e dei materiali, Siamo stati aiutati con molta gentilezza e competenza nonostante i molti dettagli da discutere fra complicate traduzioni in cinese passando per l’inglese, alla fine abbiamo cominciato ad usare attrezzi ed impasti e dopo una pausa per la cena abbiamo continuato cominciando nell’avvicinarsi della notte il nostro lavoro ognuno concentrato sui propri progetti ma anche confrontandoci ed aiutandoci in un bellissimo clima di squadra! A confronto del terribile, spietato caldo del giorno l’afa notturna ci sembra quasi piacevole.
Giovanni Ruggiero
Scatti in ordine sparso da Fuping
25 luglio 2019
Giancarlo Lepore
Arrivati a destinazione!
Eccoci siamo arrivati in Cina! Stamattina all’aeroporto molto presto siamo stati accolti e accompagnati al Pottery art Village con i nostri bagagli. Ancora un po’ sbattuti dal viaggio abbiamo fatto colazione con del buon cibo cinese. Ci ha accolti il nostro tutor Jason, nome per gli occidentali, collaboratore del centro, che parla bene inglese e ci ha dato i primi dati per sistemarci e per accedere al wi-fi. Ero contentissimo perchè mi ha subito funzionato il server VPN che avevo installato prima di partire e quindi potevo accedere a gmail whatsapp e facebook, in realtà è rimasta una illusione di un momento e la connessione si è presto interrotta per non riprendere più per tutto il giorno.
Ci siamo messi d’accordo per vederci a mezzogiorno e siamo andati a riposare per riprenderci dal volo, dal cambiamento di orario, dal caldo soffocante. Con un po’ di fatica ci siamo svegliati e siamo ritornati al ristorante-reception che è un locale piuttosto accogliente; ci siamo rimessi a tavola dove ci avevano preparato un sacco di cose buone con verdure riso, carne, pesce, pollo, insomma abbiamo assaggiato un po’ di tutto accogliendo con piacere i sapori nuovi e le salse più o meno piccanti; siamo rimasti tutti ben soddisfatti.
Dopopranzo facciamo un giro in fabbrica iniziando con le zone aperte al pubblico nel percorso turistico, dedicato ai visitatori, dove sono stati anche approntati una decina di tavoli per il nostro lavoro, Questi laboratori sono anche una scuola di formazione ed alcuni giovani al tornio lavorano all’ingresso del padiglione ed un gruppo di ragazze rifiniscono forme stampate. Intanto nello spazio accanto alcuni operai di maggiore esperienza gestiscono il reparto dedicato alle forme. Diverse macchine per la lavorazione sono presenti come torchi per tirare le lastre, impastatrici, torni, il tutto accanto a molto materiale in esposizione e pronto per la vendita.
Dopo siamo passati alla fabbrica passando da un cortiletto dedicato alle cotture con la soda che avviene in forni a gas mentre i vecchi forni a legna sono abbandonati e dismessi, siamo entrati poi in un capannone con grandi forni a carrello dove sono in bella mostra enormi vasi ancora da finire, forme modellate, i tradizionali cavalli, dettagli architettonici e contenitori di tutte le dimensioni. Sul retro si trovano magazzini e spazi adibiti allo stoccaggio mentre ai lati delle strade di passaggio dei capannoni sono depositati pancali pieni di materiale pronto e imballato. In uno dei tanti spazi produttivi ci sono le impastatrici e i mucchi di terra pronti per la preparazione portati direttamente dalla cava poco lontano.
Ci sono officine di diversi tipi per la meccanica con torni, taglio al plasma anche per lamiere di grosso spessore e magazzini per pezzi dismessi, macchine, motori elettrici etc.
In un immenso capannone un lungo forno a tunnel viene utilizzato in questo momento per la cottura di tegole e mattoni tradizionali con un sistema a scaffalature mobilitate da una grande macchina. In fondo le impastatrici di grossa portata con una ruspa e nastri trasportatori per la terra che arriva dalla cava a servire gli impianti di estrusione a trafila e gli apparati meccanici per il taglio dei pezzi. Da una linea di produzione escono mattoni e da un’altra tegole, alcune rifiniture vengono apportare a mano da operai che assistono il lavoro meccanico.
In un angolo del capannone due operaie stanno lavorando allo stoccaggio dei pezzi pronti, mentre tre operai stanno rifinendo degli elementi di fregio architettonico in parte stampati ed in parte costruiti a mano.
Fuori dal capannone ancora molto materiale lungo i vialetti di passaggio e piazzali per lo stoccaggio; piatti decorati, vasi di tutti i tipi e dimensioni per il giardinaggio e l’arredamento.
L’impressione è di grande vivacità e capacità produttiva pur senza grande affanno.
Alla fine del giro abbiamo due orette disponibili e decidiamo di dedicare un po’ di tempo alle presentazioni reciproche di noi del gruppo, infatti anche se sembriamo già appartenere ad un team consolidato in realtà ci conosciamo appena e ci siamo incontrati adesso per questo viaggio. Sicuramente la sensazione è quella di essere su percorsi vicini fra loro che ognuno ha sviluppato seguendo il proprio talento e sentimento.
Il più giovane del gruppo è Mirko Marcolin che viene da Bassano e lavora in una fabbrica curando parallelamente una sua ricerca personale sulle tecniche ed i materiali, intreccia soluzioni innovative e tradizione. Ha studiato arte nelle scuole superiori e successivamente nel triennio dello IUAV di Venezia. Fra i suoi pezzi recenti delle strutture che partono dalle forme di oggetti quotidiani come una sedia o un attaccapanni per sovrapporsi nel contempo a segni archetipi e strumenti musicali popolari.
Rino Attanasio da Napoli è un quarantenne con una buona esperienza di produttore indipendente alle spalle, attento alla scelta dei materiali e raffinato nello sviluppo delle sue tecniche individuali. Si muove senza pregiudizi fra i modelli della tradizione reinventandoli e proponendo un vasto repertorio di invenzioni stilistiche originali.
Marco Ulivieri da Montelupo Fiorentino realizza piatti, pannelli e strutture tridimensionali usando una tecnica particolare di colaggio tramite pendoli e motori che muovono estrusori e supporti. Oggetti estremamente leggeri, fragili ed eleganti.
Giovanni Ruggiero originario di Fontanarosa in Irpinia e da molti anni a Faenza, ha una esperienza ibrida che parte dalla scultura e da materiali come pietra e metalli affiancati parallelamente alla ceramica. Le sue soluzioni sono di modellato ad altorilievo e tutto tondo, ombre e affioramenti evocano presenze che parlano dell’essere umano e del suo mondo interiore.
Luigi Russo di Ariano Irpino appartiene ad una tradizione molto forte in Italia meridionale che riflette le influenze di culture diverse che hanno attraversato quel territorio nei secoli. Forme che si rifanno alle storie classiche, al mondo dei racconti, dai rituali pagani alle credenze popolari.
Antonio Bonaldi di Bassano è un vasaio molto esperto radicato nella vita produttiva della ceramica veneta che ha partecipato a numerosi incontri internazionali e conosce già la realtà della tradizione cinese. Le sue forme sono veramente interessantissime combinando suggestioni esotiche, grande capacità manuale e creatività.
Ed infine io Giancarlo Lepore proveniente da Urbania di formazione scultore e da sempre appassionato di ceramica abituato a spaziare fra numerosi materiali, sempre attento a soluzioni non convenzionali che possano servire ad esprimere il desiderio di viaggiare fra culture diverse, riprendendone stili, combinandoli alla tradizione italiana.
Ci siamo Ritrovati con gli organizzatori alle 18.00
siamo andati a trovare Mr. Xu nella sua villa qui all’interno del Pottery Art Village, Ci ha accolti mostrandoci con orgoglio la sua collezione privata di ceramica, una cosa sconfinata con pezzi di tutte le epoche e tecniche. Un vero e proprio museo che ci ha lasciati senza parole per la quantità e qualità incredibili. Un documento di storia, arte ed anche di una grande passione. Serata conclusa con una buonissima cena insieme alla sua famiglia che aiuta e supporta il lavoro di organizzazione ed ampliamento del villaggio.