Pesaro
La rosa e il ticchio.
Ascolta Pesaro e la sua tradizione ceramica raccontate da Jean Blanchaert
Pesaro è sulla guida “Le Città della Ceramica” pubblicata da Touring Club Editore e AiCC.
La guida è acquistabile in libreria e su Touring Club Store >
L’arte ceramica a Pesaro ha origine nel Trecento ed è documentata fino al XX secolo, tranne un periodo di decadenza nel Seicento.
La ceramica pesarese ha sempre goduto della protezione di signorie come i Malatesta, gli Sforza, i Della Rovere, e poi del governo pontificio fino alle attuali amministrazioni. A partire dalla seconda metà del Quattrocento la città diventa uno dei centri ceramici artisticamente più importanti d’Italia. Anche il Settecento è un secolo di grande fervore; sono due i decori che portano Pesaro al successo: “la rosa” e “il ticchio”.
La rosa riscuote un tale successo da rappresentare ancora oggi il simbolo della maiolica pesarese. Nella prima metà dell’Ottocento la ceramica si orienta verso la terraglia, decorata a mano o a riporto. Pesaro si specializza inoltre nella produzione di scaldini realizzati con tecniche e impasti svariati. La seconda metà del XIX secolo è invece caratterizzata dal recupero della tradizione rinascimentale.
Nel Novecento la ceramica riprende nuovo vigore con alcune grandi personalità – a partire da Ferruccio Mengaroni fino a Nanni Valentini – autori di rinnovate ricerche ed espressioni d’arte. Nella seconda metà del secolo, protagonista indiscusso della ceramica di design a Pesaro è stato Franco Bucci; rielaborando testimonianze della ceramica popolare locale, mediterranea e del funzionalismo nordeuropeo, ha sperimentato il grés con esiti di primaria importanza.