Calitri
I “sing sing” e la “rosa mascarina”.
Ascolta Calitri e la sua tradizione ceramica raccontate da Jean Blanchaert
Un territorio ricco di argille quasi pure e di estrema plasticità, atte ad essere lavorate allo stato naturale.
La prima testimonianza della presenza di un’attività fornaciaia in Calitri risale al XVI secolo: in una lettera si fa riferimento a vasi comandati e ordinati da inviare a Roma.
I fornaciai oltre ad occuparsi della produzione, vendevano direttamente il vasellame partecipando alle varie fiere che si tenevano nei paesi limitrofi. Essi producevano anche quadroni per pavimenti in cotto, piastrelle per cucina dipinte con vari decori molto richiesti nella provincia di Salerno e in Basilicata.
Gli smalti per i pezzi finiti venivano preparati utilizzando la silice quarzosa di Tropea mista all’ossido di piombo e di stagno. Il colore più usato era l’azzurro, poi il marrone, il giallo, meno il verde nelle sue varie gradazioni ed il rosso. Il motivo ricorrente era costituito dai “sing sing”, linee verticali che aumentando e diminuendo in lunghezza decoravano la circonferenza dei manufatti. Altri motivi decorativi erano la “rosa mascarina”, una rosa semplice che richiamava probabilmente quella selvatica.
Non mancavano, nei servizi decorativi con stemmi o emblemi gentilizi, alberi, leoni o altri animali nel tipico colore azzurro, mentre le figure erano poco usate e apparirono tardi.
Fonte: https://www.comune.calitri.av.it/vivere-calitri/
Fonte immagine: http://discovercalitri.altervista.org/index.html