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Ad Albisola Superiore riapre la Scuola Comunale di Ceramica in una sede completamente rinnovata.

13 Ottobre 2025

Dopo un’intensa estate di lavori di ammodernamento, la storica Scuola di Ceramica di Albisola Superiore riapre finalmente le sue porte, restituendo alla città un luogo completamente rinnovato, pronto ad accogliere nuove generazioni di artigiani e artisti.

In occasione della riapertura, il presidente Gabriele Resmini ha illustrato il nuovo programma formativo, che propone corsi pensati per accompagnare gli allievi in un percorso di crescita sia artistica che professionale. Non si tratta solo di un rilancio strutturale, ma anche di un segnale simbolico di rinascita culturale, che mira a rafforzare il legame tra arte, comunità e territorio. I nuovi spazi, più moderni e funzionali, offriranno agli studenti la possibilità di sperimentare tecniche tradizionali e contemporanee, promuovendo così un dialogo continuo tra passato e futuro.

Per l’occasione, abbiamo posto qualche domanda a Gabriele Resmini per conoscere più da vicino il progetto di riapertura e le prospettive della nuova Scuola di Ceramica.

Come nasce l’idea di riaprire la Scuola di Ceramica e qual’è stato il momento decisivo che ha fatto partire il progetto?

La Scuola di Comunale di Ceramica di Albisola Superiore esiste dagli anni ’70, voluta dall’allora Consiglio Comunale che intendeva rinforzare il tessuto ceramico in un momento fiorente, nel quale gli operatori specializzati erano ricercatissimi dalle aziende e dalle botteghe del territorio. Negli anni ’80 la Scuola cambiando sede due volte ed organizzando numerosi corsi di alta specializzazione ha visto formarsi quelli che oggi sono i Maestri del territorio riconosciuti a livello locale e nazionale. Alla metà degli anni ’90 però l’ultima grande azienda di Albisola, chiusi i battenti, ha segnato il crollo della richiesta di ceramisti e operatori dell’ambito. Alcuni hanno aperto botteghe più piccole, altri si sono spostati da Albisola, molti hanno cambiato carriera. Nonostante ciò la Scuola ha continuato a dispensare il proprio sapere, senza mai mollare la presenza sul territorio, grazie anche al supporto del Comune e di alcuni personaggi forse romantici, sicuramente salvifici, come Tino Gaggero, Leda Zannoni e Paolo Ferro. Da allora ad oggi, in una continua ricerca di crescita, l’Associazione Ceramisti, gestore della Scuola, ha stretto contatti con realtà nazionali ed estere, progettato con le scuole di ogni ordine e grado del territorio ed ospitato amatori ed artisti in residenza.
A Dicembre del 2024 dopo molti anni di presidenza di Ernesto Canepa ( ERNAN Ceramiche ) l’Assemblea degli Associati, opta per un cambio di direzione eleggendo Gabriele Resmini ( mCLp studio ) che, ben conoscendo le nuove vie della ceramica, decide di attuare fin da subito una politica di completo rinnovamento della scuola a partire dalla stesura di nuovi progetti e concordati di collaborazione, passando per la ricerca di un nuovo stile di advertising, fino al rinnovo completo dei locali di studio e lavoro Forte di una tradizione artigiana centenaria, di una ineccepibile capacità tecnica dei docenti e della conoscenza delle nuove richieste e necessita artistiche e sociali, la Scuola ha re-inaugurato quindi la propria nuova stagione Sabato 04 Ottobre.

Cosa significa per te e per la comunità ceramica di Albisola Superiore la riapertura della Scuola e quali sono gli obiettivi che volete perseguire?

Credo che in momenti come quelli che il mondo sta vivendo, ogni qual volta si aprono le porte di uno spazio culturale, il significato sia fortissimo. Innanzitutto, la Scuola punta alla conservazione delle tradizioni locali e nazionali, all’importantissima rivalutazione delle capacità manuali ed espressive ed infine a quella raffinata capacità di saper reinventarsi ogni giorno per risolvere i problemi e migliorarsi nel tempo.
E’ compito della Scuola, soprattutto una scuola come la nostra, gettare i semi per ricreare un tessuto ceramico forte, un tessuto che, conoscendo perfettamente la tecnica, possa sperimentare nuove vie espressive e metodologie, nuovi campi d’azione e nuovi mercati. A tal fine ci stiamo già attivando per tornare a fare formazione di alto livello lavorando a stretto braccio con altre Scuole di Ceramica in altre città d’Italia. Ma è certo che non possiamo fermarci a piantare i semi del futuro, le giovani piante vanno curate e concimate anche una volta germogliate. Personalmente credo in una scuola che rimanga “casa” per i propri allievi, un luogo nel quale continuare a trovare rifugio e consiglio anche una volta intrapresa la propria strada, il luogo del consiglio, il luogo dell’aiuto, il luogo dove a propria volta portare esperienze e continuare la storia. In fondo quel che più insegna il mondo della ceramica è lo spirito di comunità.

La riapertura della Scuola di Ceramica ha sicuramente un ruolo chiave per la formazione ceramica non solo per città di Albisola Superiore, ma per tutta Baia della Ceramica e rappresenta anche un punto di riferimento per l’Associazione italiana Città della Ceramica…quali sono le sfide del futuro sul tema della formazione in Liguria e, secondo te, sul territorio nazionale? 

La sfida principale ad oggi per il nostro mondo ceramico è quella di allevare una nuova pletora di giovani, parlando il loro linguaggio, assecondando i loro sogni, seguendo le strade che loro conoscono meglio di noi ma che senza l’appoggio del nostro vissuto farebbero molta più fatica a percorrere. Per questo io parlo spesso di donare la tecnica per assistere alla sperimentazione. Sarò ripetitivo ma non smetterò mai di dire che, nel perseguire lo scopo di mantenere viva la storia e la tradizione, mai bisogna dimenticarsi del nuovo futuribile, anche se sul momento può sembrare follia o può sembrare che vada contro ogni idea già conosciuta, solo il tempo potrà giudicarlo.
La Ceramica ha ancora tantissimo da dire e può avere ancora tantissimo spazio al di la di ciò che è per noi oggi, sia esso artigianato o sia arte. Lasciamo che si faccia plasmare, noi mettiamoci solo le mani e la testa… il resto va da sé.