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La Panada e le ceramiche


Ad Assemini la produzione di ceramiche era costituita per lo più da stoviglie, come casseruole, scodelle e brocche destinate prevalentemente all’uso quotidiano e facenti parte del corredo della sposa, avveniva in particolari cortili, in sardo detti “strexiaius”, dove si trovavano il pozzo per l’estrazione dell’argilla, le vasche per la decantazione e la levigazione, il tornio, la tettoia per far essiccare i vasi e il forno a legna.

Nella lunga e varia tradizione culinaria sarda Assemini si distingue per l’unicità e l’originalità di alcuni piatti, primo tra tutti la panada apprezzata e consumata, in tutta la Sardegna. Nella maggior parte dei casi la produzione e il consumo avvengono tuttora in ambito familiare e privato e le tecniche di preparazione tradizionali, custodite dalla memoria popolare, sono rimaste quasi invariate per secoli. La panada, chiamata in sardo sa panada (plurale panadas), è un piatto unico costituito da un contenitore di forma circolare di pasta non lievitata ripieno chiuso da ricami a treccia (tradizionalmente realizzati senza l’ausilio di utensili), con ripieno sia di carne (d’agnello o capra) e patate o piselli, o ripieno d’anguilla e patate, a testimonianza dell’antica e intensa attività di pesca del Comune

Gli operatori agrituristici e i ristoratori che partecipano al progetto somministreranno prodotti enogastronomici tipici, in particolare la panada, utilizzando stoviglie in ceramica.

Chi contattare:
Comune di Assemini
Informazioni

  • 29 – 30 – 31 Maggio 2015
  • Orari vari
  • Indirizzi vari
  • tel. 070 949252-251