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D’APRÉS. Riprese e citazioni
nella ceramica contemporanea


Inaugurazione della mostra collettiva, a cura di Marinella Caputo e Domenico Iaracà.

Organizzazione Associazione Culturale Rubboli.

http://www.rubboliarte.it/museo-rubboli-gualdotadino/

Apertura: ore 10-13 e 15-18

Artisti: Lucia Angeloni, Gubbio, Perugia; Nicola Boccini, Deruta, Perugia; Alan Caiger-Smith, Aldermaston, Great Britain; Bruno Ceccobelli, Todi, Perugia; Eraldo Chiucchiù, Deruta, Perugia; Antonella Cimatti, Faenza, Ravenna; Paolo Demo, Bassano del Grappa, Vicenza; Mirco Denicolò, Faenza, Ravenna; Marino Ficola, Deruta, Perugia; Luca Freschi, Forlì; Evandro Gabrielli, Roma; Massimo Luccioli, Tarquinia, Viterbo; Maurizio Mastromatteo, Firenze; Marino Moretti, Orvieto; Angela Palmarelli, Terni; Fiorenza Pancino, Faenza, Ravenna; Graziano Pericoli, Gualdo Tadino, Perugia; Karin Putsch-Grassi, Firenze; Paolo Polloniato, Nove, Vicenza; Paolo Porelli, Roma; Andrea Salvatori, Faenza, Ravenna; Maurizio Tittarelli Rubboli, Gualdo Tadino, Perugia; Robert Zamboni, Siena.

La mostra si propone di indagare il rapporto di alcuni artisti che usano la ceramica con i capolavori o le correnti significative dell’arte precedente. Non ci riferiamo a copisti o epigoni, ma piuttosto alla citazione consapevole, riverente o irriverente che sia, rispetto all’arte del passato. Non a caso si è pensato, come sede, al Museo Rubboli, in cui lo storicismo tardo ottocentesco è attestato con esempi di alto livello qualitativo.

Citazioni, reinterpretazioni, parodie e voluti snaturamenti si alterneranno nelle sale del museo. Gli sguardi attenti e la curiosità senza pregiudizi degli artisti, sono rivolti a molti linguaggi dell’arte, senza nessuna distinzione tra le cosiddette arti maggiori e quelle applicate, considerate impropriamente minori. Risultano significativi i tal senso i riferimenti alla grafica di un maestro indiscusso come Dürer, oppure alle incisioni erotiche giapponesi. In questa trama di citazioni però, la ceramica cita anche e soprattutto se stessa, sia quella di artisti riconosciuti, ai quali viene tributato un meritato omaggio, sia quella anonima, ma non per questo meno importante, come gli ex voto di epoca romana, le belle donne rinascimentali, le rinfreschiere rococò o i bibelot della fine del secolo scorso.

La ceramica ha talvolta perso la sua funzione d’uso, come quella di pregiato vasellame da tavola o indicatore di status sociale, rimanendo comunque specchio privilegiato della creatività degli artisti. Il progetto espositivo in esame intende proprio testimoniare ed indagare questa affascinante vitalità.

Chi contattare:
Museo Opificio Rubboli
Informazioni

  • 18 maggio 2019
  • inaugurazione 18 maggio, ore 17 / orari > vedi dettagli
  • Museo Opificio Rubboli, Via Giuseppe Discepoli 16
  • Gualdo Tadino (PG)
  • tel. 339 2298013